MACCHINA DEL TEMPO agosto 2005, 2 novembre 2005
L’antenna tutta tricolore, realizzata dall’Agenzia spaziale italiana e da Alenia Spazio, continua a trasmettere agli scienziati sulla Terra l’affascinante realtà di un sistema complesso come quello di Saturno
L’antenna tutta tricolore, realizzata dall’Agenzia spaziale italiana e da Alenia Spazio, continua a trasmettere agli scienziati sulla Terra l’affascinante realtà di un sistema complesso come quello di Saturno. E la missione Cassini-Huygens, frutto di una collaborazione tra Nasa, Esa e Asi, si conferma uno dei più affidabili e precisi programmi d’esplorazione automatica mai realizzati. Il 14 dicembre scorso la Huygens, la piccola sonda europea che era stata portata ”a cavalcioni” dall’americana Cassini in un viaggio di oltre sette anni, è stata la prima a scendere su un corpo celeste del Sistema solare esterno: la luna di Saturno Titano. Dalla sua entrata in atmosfera fino al momento in cui ha toccato il suolo, e poi fino alla prevista perdita del contatto con la nave madre, le analisi trasmesse da Huygens hanno disegnato un mondo ”vivo”. E dove potrebbe ancora esistere attività vulcanica, anche se dai vulcani di Titano non esce lava come sulla Terra, ma getti di metano, ammoniaca e acqua. In poche ore di grande successo, la Huygens bruciò la sua vita per darci un nuovo disegno di quel mondo. Ma la Cassini è ancora lì, destinata a restare in orbita attorno a Saturno per almeno altri quattro anni, visitando spesso sette delle sue lune (Titano sarà sorvolata in tutto quarantacinque volte). Cosa stiamo imparando da questa sonda? Intanto è saltata fuori una simpatica nuova luna di Saturno, piccola e piazzata proprio all’interno degli anelli. Come avviene per altri satelliti già conosciuti, la sua attrazione gravitazionale ”ripulisce” la zona di spazio nella quale si muove, creando uno spazio vuoto negli anelli (principalmente formati da frammenti di ghiaccio). Inoltre, ha scoperto che Encelado, altra luna di Saturno, ha una piccola atmosfera, forse il prodotto di eruzioni vulcaniche o di gas che emerge dal suolo. E ancora novità su Titano: una macchia chiara sulla sua superficie larga quasi cinquecento chilometri, forse il risultato dell’impatto recente di un asteroide. Ma il romanzo del nuovo Saturno e delle sue lune, scritto da questa missione, è agli inizi. Cassini ha ancora molta strada da percorrere, e i dati della Huygens sono ancora sotto stretto esame.