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 2005  novembre 02 Mercoledì calendario

La tradizione di associare i desideri alle stelle cadenti è piuttosto recente. Nell’antichità, tutti i fenomeni astronomici passeggeri, come meteore, comete e esplosioni di supernovae, erano considerati portatori di sventura

La tradizione di associare i desideri alle stelle cadenti è piuttosto recente. Nell’antichità, tutti i fenomeni astronomici passeggeri, come meteore, comete e esplosioni di supernovae, erano considerati portatori di sventura. In Oriente, ma anche nel mondo greco e latino, le stelle cadenti erano interpretate come lacrime di divinità, che piangevano per disastri già avvenuti o altri che dovevano ancora verificarsi. La tradizione cattolica ha ereditato l’idea delle lacrime, attribuendole appunto a San Lorenzo, il martire che secondo la leggenda morì a Roma il 10 agosto dell’anno 258, su una graticola posta sui carboni ardenti. La realtà storica è diversa, perché è quasi certo che San Lorenzo sia morto decapitato e non bruciato. Ma la credenza popolare vuole che le lacrime piante dal santo durante il suo supplizio, infuocate, vaghino eternamente per i cieli e cadano sulla Terra solo nel giorno a lui dedicato. In seguito, però, a questa credenza si è aggiunto un elemento positivo. La possibilità, come accade davanti ai ”miracoli” propiziati dai santi (si pensi al sangue di San Gennaro), di chiedere la grazia, quindi esprimere un desiderio. La tradizione del desiderio nasce quindi come richiesta di grazia a un santo, e solo nell’ultimo secolo circa ha perso la sua connotazione religiosa. In tradizioni religiose diverse da quella cattolica si trovano interpretazioni leggermente diverse del fenomeno delle stelle cadenti. Per gli indù, per esempio, ogni stella cadente è un’anima che, dopo aver goduto per qualche tempo della felicità del cielo, ridiscende sulla terra per reincarnarsi. Più vicino a noi, nella tradizione della Lorena, le stelle cadenti sono viste come anime che - liberate dalle pene del purgatorio - sollecitano l’elemosina di un Pater noster. Un contributo a consolidare la tradizione delle stelle cadenti come lacrime lo ha dato, nella cultura letteraria italiana, anche il poeta Giovanni Pascoli, con la celebre poesia X Agosto. Il poeta rievoca l’uccisione del padre Ruggero, avvenuta la notte del 10 agosto 1867: San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade, perché sì gran pianto nel concavo cielo sfavilla...