Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  ottobre 29 Sabato calendario

Ciagate, cade una testa alla casa Bianca. Corriere della Sera 29/10/2005. LA TORTA GIALLA. Il 28 gennaio 2003, nel discorso sullo Stato dell’Unione, Bush afferma «di aver appreso dal governo britannico che di recente Saddam Hussein ha cercato di procurarsi ingenti quantità di uranio in Africa» (la cosiddetta «yellow cake», torta gialla di uranio del Niger)

Ciagate, cade una testa alla casa Bianca. Corriere della Sera 29/10/2005. LA TORTA GIALLA. Il 28 gennaio 2003, nel discorso sullo Stato dell’Unione, Bush afferma «di aver appreso dal governo britannico che di recente Saddam Hussein ha cercato di procurarsi ingenti quantità di uranio in Africa» (la cosiddetta «yellow cake», torta gialla di uranio del Niger). Meno di due mesi dopo l’America attacca l’Iraq. L’EX AMBASCIATORE. Il 6 luglio 2003 l’ex ambasciatore Joseph Wilson scrive sul «New York Times» di aver condotto fin dal 2002 delle indagini sul dossier nigeriano per conto della Cia appurandone l’infondatezza. MOGLIE E 007. Tre giorni dopo il giornalista Robert Novak rivela di aver appreso che la moglie di Wilson è un’agente Cia e che sarebbe stata lei a suggerire di mandarlo in Niger. FUGA DI NOTIZIE. Su richiesta della Cia, il 26 settembre 2003 viene aperta un’inchiesta (affidata al procuratore Patrick Fitzgerald) sulla fuga di notizie che ha messo a repentaglio un agente sotto copertura DIRITTO DI CRONACA. A giugno di quest’anno la Corte suprema intima a due giornalisti coinvolti nel caso Plame (Matthew Cooper di «Time» e Judith Miller del «New York Times») di rivelare le proprie fonti. Cooper fa il nome di Karl Rove, lo stratega elettorale di Bush. La Miller finisce in prigione ma, dopo 12 settimane di carcere, svela il nome della sua fonte: Lewis «Scooter» Libby, capo di gabinetto del vicepresidente Dick Cheney. FALSA TESTIMONIANZA. Ieri Libby è stato incriminato per falsa testimonianza e si è dimesso. Rove rimane sotto inchiesta.