MACCHINA DEL TEMPO agosto 2005, 2 novembre 2005
Per far raggiungere l’orgasmo basta un pene lungo otto centimetri», assicura l’andrologo Emmanuele A
Per far raggiungere l’orgasmo basta un pene lungo otto centimetri», assicura l’andrologo Emmanuele A. Jannini, professore di sessuologia medica all’università dell’Aquila. «Una ricerca dell’università dell’Aquila e della Sapienza di Roma, pubblicata sulla rivista medica ”Urology”, dimostra che nella vagina ci sono gli stessi traduttori dell’eccitazione presenti nei corpi cavernosi maschili: nitrossido sintetasi e fosfodiesterasi. E che questi enzimi sono concentrati proprio nel primo terzo della vagina. Inoltre il maschio col pene piccolo spesso è più attento al piacere della donna: il superdotato, tutto fiero dei suoi attributi, talvolta è un amante distratto. Senza contare che un membro molto grosso, usato con troppa foga, può risultare fastidioso perché causa lo stiramento dei legamenti rotondi, sorta di cordicelle non elastiche che trattengono l’utero». Ad ogni modo, per i maschi insoddisfatti, c’è sempre l’intervento d’allungamento... «L’operazione – dice Jannini - è consigliabile solo a chi ha un vero micropene, al di sotto dei sette centimetri. Una ricerca dell’urologo americano Wessels rivela infatti che i pazienti con dimensioni medie e sogni da superdotati restano spesso delusi dall’intervento. Tagliando il legamento sospensorio che parte dall’osso del pube e arriva alla radice del pene (i centimetri in più si guadagnano così), il pene turgido non punta a novanta gradi o più ma verso terra». « per tutti questi motivi», conclude Jannini, «che tra gli stessi chirurghi non c’è totale accordo né sul tipo di operazione da fare né sull’opportunità stessa di fare l’intervento di allungamento. A Milano e in Spagna stanno infatti studiando il ”penis extender”, una macchina che, applicata con costanza quotidiana e per diversi mesi, promette un allungamento di qualche centimetro».