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 2005  novembre 02 Mercoledì calendario

PENATI

PENATI Filippo Monza 30 dicembre 1952. Politico (Pd). Ex presidente della Provincia di Milano (eletto nel 2004 sconfiggendo Ombretta Colli, nel 2009 fu battuto da Guido Podestà). Nel 2010 candidato alla presidenza della Lombardia (battuto da Roberto Formigoni). Dall’85 al ”93 fu assessore al Bilancio e all’Urbanistica al Comune di Sesto San Giovanni, nel 1994 e 1998 ne fu eletto sindaco. Dal 1999 al 2004 segretario della federazione milanese dei Democratici di sinistra • «[...] Una vita da mediano la sua, non solo a recuperar palloni (voti), ma anche a menar fendenti. [...] Grande e grosso è il gemello diverso di Bersani con la barba e più capelli, radici solide nel Pci e la lega delle cooperative. Dopo aver fatto il sindaco per due mandati nell’enclave rossa e post-operaia di Sesto san Giovanni nella Lombardia berlusconizzata, ha battuto la forzista Ombretta Colli, presidente della provincia di Milano. Il suo capolavoro però è la sconfitta onorevolissima per la conferma alla provincia. Si ripresenta senza Prc e Pdci. Gli va male contro Podestà per un soffio, lo 0,2 per cento, poco più di 4mila e seicento voti. Ma diventa la dimostrazione vivente che il Pd ce la può fare, anche al nord. Bersani lo arruola. ”Ci siamo conosciuti quando lui era ministro e io sindaco. La Falck chiudeva, ricollocammo mille operai e nacque un’amicizia”- ricorda Penati [...]» (Stefano Ferrante, ”il Fatto Quotidiano” 27/10/2009) • «[...] il presidente Ds della Provincia più amato da quasi tutta la sinistra milanese che ha visto in lui, il 27 giugno 2004, l’uomo della riscossa nella città di Silvio Berlusconi, Gabriele Albertini, Roberto Formigoni e pure Ombretta Colli, svaporata quella sera dopo aver perso la faccia e palazzo Isimbardi. «’A Milano si può vincere. Basta non sedersi sugli allori. Qui è nato Berlusconi, questa sarà la sua Fort Alamo se le politiche andranno come devono andare...”, assicura lui che ha vinto sempre. Nel ”94, in piena ascesa berlusconiana, quando anche Forza Italia fa man bassa a Sesto San Giovanni, Penati si impone come primo cittadino nella ex Stalingrado d’Italia. Quattro anni dopo la riconferma con il 56% di voti al primo turno. Nel 2004 si pappa pure la Provincia con 130 mila voti di vantaggio sulla presidentessa in carica Ombretta Colli. Successo pieno in quasi tutti i collegi, sfiorato ma di poco solo a Milano 1 e in zona Magenta, nella città degli affari dove gli appartamenti vanno dal milione di euro in su. ”Con Penati gioca il fattore c..., la fortuna sfacciata”, assicura uno dei suoi collaboratori dai tempi di Sesto. Anche se il look tutto Armani con camicia rigorosamente candida glielo ha consigliato una signora della moda come Barbara Vitti, non è che Filippo Penati abbia il ”physique du rôle” del manager vincente: [...] occhiali, barba, ex insegnante di educazione tecnica poi assicuratore, padre operaio alla Breda e nonno - Filippo pure lui - morto a Mauthausen dove era stato deportato dopo gli scioperi a Sesto nel ”44. Anche il suo privato è senza scosse: sposato con Rita, due figli [...] ama leggere, il Milan da prima che arrivasse Berlusconi e la musica, classica e jazz in uguali dosi. Le vacanze sono sempre a Piazza Torre in vall’Imagna. La sua carriera è tutta interna al partito, prima comunista e oggi ds, prima alla guida della federazione metropolitana e oggi nella direzione nazionale. ”Uno stalinista, nel senso che è uno che ha un metodo d’acciaio: le campagna elettorali se le è sempre fatte porta a porta. Ancora oggi gli piace, quando lo invitano in sezione”, raccontano quelli che lo conoscono bene, i meno sorpresi nel sapere che Penati ha premiato il centro sociale Leoncavallo e per la guida della Serravalle autostrade ha voluto il vicepresidente di Banca Intesa Giampio Bracchi, finanza cattolica e progressista. O che alla festa dell’Unità al Monte Stella era sempre in prima con Piero Fassino o Romano Prodi, tra Anna Kanakis e Sabrina Ferilli. [...]» (Fabio Poletti, ”La Stampa” 31/10/2005).