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 2005  ottobre 31 Lunedì calendario

Gionata Dal Farra, 28 anni, di Vercelli, laureando in ingegneria indirizzo telecomunicazioni al Politecnico di Torino, miglior piazzamento italiano a Londra

Gionata Dal Farra, 28 anni, di Vercelli, laureando in ingegneria indirizzo telecomunicazioni al Politecnico di Torino, miglior piazzamento italiano a Londra. Macchina del Tempo lo ha incontrato proprio al Pro Tour londinese. Da quanto tempo gioca a Magic? «Da quando è uscito il gioco e avevo 15 anni. Ho cominciato a giocare con i miei compagni di classe. Poi però ho smesso per circa due anni e ho ripreso nel 2000». Ha notato delle differenze quando ha ricominciato a giocare? «Moltissime. All’inizio Magic era un gioco fine a se stesso, un modo per divertirsi in compagnia e le carte non erano molto diffuse: si trovavano solo nei negozi specializzati nella vendita di carte, miniature e fumetti. Oggi invece le carte di Magic si possono acquistare anche nei negozi di giocattoli e nelle cartolerie e la distribuzione avviene in parte anche attraverso le edicole». Altre differenze? «La più sostanziale è che oggi intorno a Magic esiste una rete di tornei di grande importanza. Si va dai campionati cittadini, organizzati da associazioni, negozi, ludoteche, fino a livelli molto alti. A livello professionistico esistono cinque tornei importanti». Magic per lei che cosa rappresenta? «Un hobby, ma molto impegnativo. Partecipo a molti tornei, soprattutto a livello professionistico». Internet ha cambiato il gioco? «Sicuramente Internet ha contribuito alla diffusione di Magic: oggi è possibile giocare in rete. Inoltre Internet ha consentito la nascita e lo sviluppo di vere e proprie comunità di Magic». Lei studia ingegneria. Ritiene che la sua formazione l’abbia avvantaggiata? «Penso di sì...» Secondo lei si può costruire un modello matematico per vincere? «Credo di sì...del resto tutti, chi in modo cosciente, chi non consapevolmente, utilizzano la matematica e la logica per definire le proprie strategie di gioco, ad esempio per ottimizzare le scelte». Quindi la predisposizione e l’inclinazione verso discipline scientifico-matematiche aiuta. «Ovviamente. Tant’è che un ragazzo sui 20-22 anni è certamente più avvantaggiato rispetto ad uno di 15, anche se naturalmente esistono delle eccezioni. Il campione del mondo dello scorso anno è molto giovane». Magic dunque è un gioco di strategia e di abilità logico-matematiche. E la fortuna non ha alcun peso? «La fortuna conta. Il gioco prevede che si peschino delle carte da un mazzo e in questo tipo di operazione la fortuna ha il suo peso. Si potrebbe dire che la fortuna è una delle componenti di Magic, ma solo una delle tante. Tuttavia a mio avviso sono altri i fattori che consentono di vincere: abilità logico-strategiche, intuito, capacità riflessive». Se dovesse convincere qualcuno a giocare a Magic quali argomenti userebbe? «Gli direi di provare. Dopo la prima partita non aggiungerei altro: Magic è un gioco davvero appassionante».