31 ottobre 2005
Tamburrini Adriana, di anni 19, all’ultimo anno di liceo classico, incinta, uccisa a coltellate di notte dal fidanzato, Salerno Michele, di anni 26, perito informatico, originario di Cosenza, conosciuto in una chat su Internetn che, secondo qualcuno, di mattina è andato da un fioraio a comprare nove rose rosse per festeggiare la gravidanza appena scoperta, confidando però di non volerla sposare, per il momento
Tamburrini Adriana, di anni 19, all’ultimo anno di liceo classico, incinta, uccisa a coltellate di notte dal fidanzato, Salerno Michele, di anni 26, perito informatico, originario di Cosenza, conosciuto in una chat su Internetn che, secondo qualcuno, di mattina è andato da un fioraio a comprare nove rose rosse per festeggiare la gravidanza appena scoperta, confidando però di non volerla sposare, per il momento. Questi i fatti: Adriana e Michele vanno al cinema allo spettacolo delle 20.30, in una sala di Avezzano, in Abruzzo, a cinquanta chilometri di distanza dal loro paese. Risaliti in macchina, Adriana riceve tre telefonate. Lei non risponde. Lui è nervoso: ha dubbi sulla paternità del piccolo e sospetta il tradimento di lei con un ragazzo conosciuto nella stessa chat che li ha fatti incontrare. I due litigano. Lei riceve alcuni sms e un nuovo squillo. Lui le affera il cellulare e lo lancia fuori dal finestrino. Lei urla, lo costringe a fermarsi. Recupera il telefonino e, rientrando in auto, lo ferisce in maniera lieve alla gamba con un coltellino svizzero preso dal vano portaoggetti dell’auto, regalatole proprio da Michele per difendersi dai malintenzionati. Il viaggio riprende, il litigio pure. Lui le strappa il coltellino dalle mani e la colpisce al petto, poi al ventre: alcuni parlano di tre coltellate, altri di quattro, altri ancora di sei. Pochi secondi e la ragazza muore. Lui è confuso. Poi abbandona il corpo in località Schito, tra i comuni di Broccostella e Posta Fibreno, Frosinone, in un campo di sterpaglie alte un metro. Imbocca l’autostrada, arriva a Firenze. Alle 8 del mattino, telefona alla polizia stradale, confessa in lacrime di avere ucciso la fidanzata e indica il posto dove recuperare il cadavere. Adriana viene ritrovata faccia a terra, jeans e maglietta nera leggermente alzata: a poca distanza il suo telefonino. Michele infine si costituisce e, interrogato, dichiara di essere sterile. A Sora (Frosinone), domenica 23 ottobre, notte.