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 2005  ottobre 24 Lunedì calendario

Anno II - Novantaduesima ssettimanaDal 17 al 24 ottobre 2005Celentano 1. Giovedì 20 ottobre, più o meno alle 21, è andato in onda su Raiuno il temuto RockPolitik di Celentano: scenografia di Gaetano Castelli che vuol rappresentare (crediamo) l’intero mondo di oggi e di ieri e la confusione nella quale viviamo, tre sedie vuote, che attendono i censurati Rai di Berlusconi - cioè Biagi, Grillo e Luttazzi -, foto di Biagi e scritta con le sue parole: ”Grazie per l’invito, ma non posso entrare nella rete che mi ha impedito di lavorare”

Anno II - Novantaduesima ssettimana
Dal 17 al 24 ottobre 2005

Celentano 1. Giovedì 20 ottobre, più o meno alle 21, è andato in onda su Raiuno il temuto RockPolitik di Celentano: scenografia di Gaetano Castelli che vuol rappresentare (crediamo) l’intero mondo di oggi e di ieri e la confusione nella quale viviamo, tre sedie vuote, che attendono i censurati Rai di Berlusconi - cioè Biagi, Grillo e Luttazzi -, foto di Biagi e scritta con le sue parole: ”Grazie per l’invito, ma non posso entrare nella rete che mi ha impedito di lavorare”. Il quarto invitato era Michele Santoro che aveva fatto sapere di essersi dimesso dall’Europarlamento per poter partecipare al programma. Eccolo arrivare, infatti, impacciato, parla un italiano zoppicante, dà l’impressione di avere un groppo in gola. Non nomina Berlusconi, dice che tornerà presto in video, invita i ”suoi” a prepararsi, poi esclama: ”Viva la fratellanza, l’uguaglianza, viva la cultura, viva la libertà”. Dopo di lui il comico Cornacchione fa finta di essere un berlusconiano doc e ridicolizza il Cavaliere, Maurizio Crozza sulla musica di Bamboleo canta ”Ho sognato Che Guevara e c’è Bordon” e realizza così una specie di par condicio. Celentano fa vedere una classifica dell’associazione Freedom of the Press, dalla quale l’Italia risulta un paese semilibero, che occupa il 77° posto nella graduatoria mondiale della libertà di stampa. Il cantante va a chiedere ad Alfredo Meocci, direttore generale della Rai, seduto in prima fila, se si sente tranquillo. Meocci: ”Stasera l’Italia è salita nella classifica della libertà. Hai attaccato Raiuno e siamo su Raiuno”. L’atteso, tradizionale monologo delle 22.30 mette insieme bambini, ecologia, illuminismo, bruttezza e bellezza, eccetera. Durissimo attacco ad Albertini, sindaco di Milano. Tutto il programma viene giocato sulla distinzione tra ciò che è rock, cioè bello, e ciò che è lento, cioè brutto. Per esempio, il papa è rock, la politica è lenta. Adriano fa anche sentire delle canzoni. Non esegue ”Azzurro” in playback e si percepisce che la voce non è più quella d’una volta. Del resto, fra tre anni ne farà 70.
Celentano 2. Ascolti mostruosi: più del 47 per cento di share, undici milioni e seicentomila spettatori di media, distribuiti tra tutte le fasce d’età. Numeri che non si vedevano dal Fantastico 8 del 1987. Però Adriano, che è un celebre indisciplinato, ha mandato in onda i blocchi di spot in ritardo di un’ora rispetto al previsto e soprattutto non ha fatto trasmettere il terzo break pubblicitario, facendo perdere alla Rai un milione e 400 mila euro (il valore di ogni blocco di spot). Il compenso del cantante sarebbe di 900 mila euro a puntata. Di puntate ce ne saranno altre tre.
Celentano 3. Berlusconi è stato quasi zitto per un paio di giorni, poi Bruno Vespa ha rivelato quello che pensa (frasi virgolettate che saranno stampate nel suo prossimo libro): ”Celentano non è un fatto nuovo, è dal 2001 che vengo attaccato ogni giorno dai comici della Rai, Serena Dandini, Sabina Guzzanti, Gene Gnocchi, Enrico Bertolino, Dario Vergassola, Corrado Guzzanti e altri che cerco di non tenere a mente”. La sinistra ha difeso a spada tratta il cantante (che all’epoca delle sue prime esternazioni veniva invece definito ”un cretino di talento” e ormai s’è meritato la qualifica di ”artista”) e ha definito ”nuove liste di proscrizione” i lamenti del premier. Però ci sono interessanti voci in disaccordo, sia di qua che di là. Giuliano Ferrara ha sciolto un peana a Celentano (’Un vero, grande maestro”), Casini lo ha elogiato senza riserve. Milena Gabanelli, che fa la giornalista sul serio e negli schemi giornalistici viene attribuita alla sinistra, ha smontato la classifica di Freedom Press: ”Ma quella è una raccolta di opinioni, senza nessun valore scientifico”. Molto criticato, anche da sinistra, Santoro. Dura soprattutto Lucia Annunziata, ex presidente della Rai. Il concetto è più o meno lo stesso per tutti: non si prendono in giro gli elettori mollando l’Europarlamento per poter apparire in uno spettacolo di canzonette. Se si è scelto, facendosi eleggere, l’impegno politico non si può venire in televisione a fare un discorso che può essere riassunto in quattro sole parole: ”rivoglio il mio microfono”.
Celentano 4. Commento di Gianni Boncompagni su Santoro (al Foglio): ”Mancava solo dicesse ’Viva la fica’”. Commento di Gianni Mura su tutta la faccenda (su Repubblica): ”Se la nostra libertà è tutelata da Celentano tanto vale chiedere asilo a Lugano. Ho cercato su alcuni quotidiani esteri un qualche commento a una sera fondamentale per la democrazia italiana. Manco una riga. Mi sono un po’ consolato, non ero riuscito a commuovermi per la bieca epurazione di Santoro e quindi non potevo esultare per il suo ritorno sul video, manco fosse stato vent’anni in ceppi all’isola di If. Sempre lui che a prendere i soldi di Berlusconi c’era andato, e senza cantare sulla strada di Arcore non dico Bella ciao, ma neanche Sciur padron da li beli braghi bianchi. Da calcolare: se Celentano fa quasi il 50 per cento d’ascolto con 12 milioni di spettatori, significa che 24 milioni di italiani guardano la tv. Fino a qualche anno fa erano 30. Questo significa che 6 milioni di italiani si sono allontanati dalla tv. Se a questo 20 per cento aggiungiamo il 20 per cento che si è allontanato dagli stadi...”.
Influenza aviaria. Sull’influenza aviaria, mentre ricordiamo ancora che l’influenza aviaria per ora non c’è e al massimo (forse) ci sarà, facciamo sapere che la svizzera Roche ha aumentato del 20 per cento il suo fatturato nel periodo gennaio-settembre, cioè sta facendo soldi a palate col Tamiflu, farmaco che non può essere efficace contro il futuro virus mutato dato che non si sa ancora che caratteristiche avrà questo futuro virus mutato. La Alco-Control Italia sta poi facendo sui siti pubblicità a ”mascherine protettive della classe FFPP2 o FFPP3” che serviranno ad affrontare la ”pandemia-virus dei polli” (scritto in rosso e lampeggiante). Cioè, spingere sul terrore dell’influenza (che non c’è) conviene. Confermiamo che è crollato il mercato del pollo e della carne bianca. in forte crescita, per reazione, il mercato del pesce.
Partito unico. Il trionfo di Prodi alle primarie ha fatto tornare sui suoi passi Rutelli, che - dopo un giorno di tentennamenti - s’è dichiarato favorevole alla lista unica, antenato del futuro Partito democratico. Le formazioni di centro-sinistra, a parte Bertinotti, si presenteranno perciò unite alla Camera e in ordine sparso al Senato.
Bologna. Molto interessante il caso di Bologna, dove il sindaco Cofferati, in nome della legalità, fa la guerra ai lavavetri, agli occupanti di case, ai romeni accampati abusivamente lungo il Reno, eccetera. Rifondazione, che sta in giunta, è insorta in difesa di questi diseredati, Cofferati è fermissimo, la sinistra spaccata di fronte al caso di un sindaco che fu segretario della Cgil e che sembra fare una politica di destra.
Mafia. Il procuratore generale antimafia Piero Grasso dice che Provenzano è ancora libero perché ne proteggono la latitanza ”politici, imprenditori, polizia”. Intanto l’assassino del vicepresidente della Regione Calabria Francesco Fortugno, ucciso domenica 16 a Locri in un seggio per le primarie, è ancora ignoto. Ci si rompe la testa su 12 telefonate di pochi minuti (la più lunga è di 181 secondi) fatte tra il 1997 e il 2000 tra Fortugno e un suo collega mafioso (Pansera, oggi detenuto), unico debolissimo legame del povero morto con la malavita. Intanto a sparare è stata una Luger, che la ’ndrangheta, nella sua storia, non ha mai usato.
Federalismo. La Camera ha approvato in terza lettura la devolution di Bossi. Manca ancora il sì del Senato, e la riforma federalista - legge costituzionale - sarà in vigore. Dopo di che, per applicarla integralmente, ci vorranno una dozzina di anni e bisognerà superare lo scoglio del referendum confermativo che sarà indetto per l’autunno del 2006.
Saddam. Mercoledì 19 ottobre Saddam è apparso davanti al Tribunale che ha il compito di processarlo, e naturalmente si è rifiutato di ammettere la competenza degli uomini scelti dagli americani per giudicarlo, ha orgogliosamente detto al giudice: ”Ti riconosco dal tuo accento: tu sei un iracheno e io sono il tuo presidente”. Si è alla fine azzuffato con le guardie che volevano ricondurlo in cella ammanettato e ha ottenuto di uscire dall’aula a mani libere. In questo primo processo Saddam deve rispondere dei mille cittadini di Halabja fatti ammazzare l’8 luglio 1982 per rappresaglia dopo un attentato alla sua persona.
Polonia. In Polonia il caso, crediamo unico nella storia del mondo, dei due gemelli Kaczynski, omozigoti, cioè identici, di fatto al governo del paese: uno, Lech, è stato eletto presidente domenica scorsa. L’altro, Jaroslaw, è segretario del partito e potrà prendersi quando vorrà la poltrona di presidente del Consiglio, adesso generosamente lasciata all’ignoto Marcinkiewicz. Vengono tutti e due da Solidarnosc, hanno 43 anni, da bambini sono stati protagonisti di un film intitolato ”I due che volevano rubare la luna”, sono di destra, difendono i valori tradizionali, la famiglia, lo stato sociale, sono naturalmente contro i gay e la loro pretesa di sposarsi, ecc.
Reality. Al Bano, benché scelto dal pubblico che voleva invece rimandare a casa il suo avversario Manuel, ha lasciato l’Isola dei famosi quando la Ventura gli ha detto, in diretta, che la Lecciso aveva scritto una lettera a ”Gente” in cui comunicava di essersene andata di casa. Il cantante, in un momento in cui il programma ha registrato uno share superiore al 40 per cento, ha detto: ”Voglio tornare dai miei figli”. Problemi, perché per stare in trasmissione ha ricevuto un mucchio di soldi che forse dovrà restituire (e ha già molto da spendere per gli alimenti a Romina).
Michelle. Michelle Hunziker ed Eros Ramazzotti sono stati fotografati insieme sul balcone, ”per amore della bambina”, ha detto lui. Lei ha lasciato Salvatore Passaro e la sua agenzia, pietra di quest’ultima parte dello scandalo.