Corriere della Sera 28/10/2005, pag.27 Daniela Monti, 28 ottobre 2005
La donna segreta di Amedeo d’Aosta: ha giurato amore eterno, poi è scappato. Corriere della Sera 28/10/2005
La donna segreta di Amedeo d’Aosta: ha giurato amore eterno, poi è scappato. Corriere della Sera 28/10/2005. Milano. Voi come l’avreste presa. Aspettate un figlio da un uomo che amate e che, dice, vi ama. Passate le serate insieme a fare progetti. Poi lui sparisce: sul muro del piccolo bagno piastrellato in bianco della casa in cui lui si è nel frattempo trasferito (la vostra), ha scritto con il rossetto una data: «22 settembre, Roma». Va all’appuntamento e non torna più. Nell’armadio ha lasciato le sue camicie. In camera, il letto da due metri per due che vi ha fatto comprare. Infine, succede che ieri mattina aprite «Vanity fair» e trovate una sua foto con il titolo: «Confesso che ho tradito: avrò un figlio da un’altra donna». L’altra siete voi. Leggete. Rileggete. Ma la sostanza non cambia: nell’articolo è raccontata la storia di una scappatella, un incidente di percorso che si è trascinato dietro lo spiacevole inconveniente del pupo. «E’ una situazione delicata e difficile – dice nell’articolo Amedeo di Savoia, duca D’Aosta, 62 anni, cioè il vostro ex – ma ritengo di avere il dovere di essere onesto, di assumermi le mie responsabilità e di dirlo per primo. Avendo informato, ovviamente, mia moglie». «Voi come l’avreste presa?», chiede Chiara Van Ellinkhuizen, 38 anni, duchessina di origini olandesi, regista. Lei l’ha presa così: ha chiamato l’avvocato. Per: 1) «tutelare questo bambino, che non è un incidente, ma un figlio amatissimo che abbiamo voluto insieme. Anzi, lui più di me. Mi aveva proposto di andare in un centro di fecondazione assistita per una cura ormonale se questo figlio non fosse arrivato in fretta»; 2) «perché la nostra non è stata una storia occasionale, ma un progetto di vita comune. Voglio che Amedeo si assuma la responsabilità per tutte le promesse che mi ha fatto»; 3) «perché il riconoscimento di paternità a mezzo stampa mi fa ridere. Questo bambino ha bisogno di un padre vero». Ecco a cosa le serve l’avvocato. Chiara Van Ellinkhuizen parla nel soggiorno della casa milanese a Porta Romana in cui ha abitato con Amedeo d’Aosta dalla fine di luglio a quel 22 settembre in cui lui è sparito. Mostra l’ecografia, in cui si vede un bimbo che sta entrando nel quarto mese di gestazione. «Martedì Amedeo ha suonato il citofono. Scendi, mi ha detto, c’è una sorpresa». «Quale sorpresa?», ha risposto lei. «Sono qui con Silvia». E’ Silvia Paternò di Spedalotto, 51 anni, la bella signora che Amedeo d’Aosta ha sposato 18 anni fa, in seconde nozze. Silvia e Chiara non si sono mai incontrate. «Sapevo che Amedeo era sposato, ma non è mai stato un problema – dice la ragazza – anch’io sto uscendo da un matrimonio. Avremmo avuto tempo per risolvere le nostre faccende, il nostro amore era più urgente». Chiara non scende. I due in strada aspettano, poi se ne vanno. Storia finita. Forse. Una storia bruciata in fretta. Si conoscono a maggio, sul treno Milano-Torino. Un mese dopo sono insieme. Due mesi dopo lei resta incinta. Tre mesi dopo lui si trasferisce in casa di lei. Quattro mesi dopo lui sparisce dalla casa di lei. «Ieri mi ha chiamata – riprende Chiara ”. Ero troppo scossa, gli ho passato un amico». L’amico conferma. «Gli ho chiesto: Amedeo, che è successo? Perché ti comporti così? E lui: non lo so Fab, non so neppure io cosa sto facendo». Nella foto pubblicata da «Vanity Fair», Amedeo d’Aosta fa un mezzo sorriso guardando di sbieco nell’obiettivo, la moglie sullo sfondo, dietro una pila di libri. «Indossa la camicia che ha regalato a me – dice Chiara Van Ellinkhuizen ”. Forse non ne aveva altre, le ha lasciate tutte qui». Però quella camicia è un tarlo, come fosse un messaggio inviato solo a lei. Suonano alla porta: un mazzo di fiori. Il biglietto dice: «Felicitazioni!». La firma: Ella. «L’unica Ella che conosco è Maria Gabriella, la cugina di Amedeo. Siamo andati a trovarla, quest’estate. Una donna straordinaria». Ad Amedeo, mezzo stampa, manda a dire: «Posso capire un momento di sbandamento. Però ora la tua famiglia è qui. Anch’io ho bisogno dei miei tempi per capire se posso ricominciare a fidarmi». Lui non le ha ancora restituito le chiavi dell’appartamento. Daniela Monti