Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  ottobre 28 Venerdì calendario

E l’arte di non prendersi sul serio si impara su Internet. Corriere della Sera 28/10/2005. «Efira? Era il nome antico della città di Corinto, ma significa anche "senza lacrime"

E l’arte di non prendersi sul serio si impara su Internet. Corriere della Sera 28/10/2005. «Efira? Era il nome antico della città di Corinto, ma significa anche "senza lacrime". Ho costruito un sito internet per i manager che fosse appunto "senza lacrime". Un modo per dire che l’autoironia è presupposto imprescindibile della crescita personale e sociale: chi si prende troppo sul serio e non ride mai di se stesso non può rapportarsi seriamente con la vita. Ecco quindi l’idea di Efira: parlare di management ma non prendersi troppo sul serio». Luca Liguori, 53 anni, manager di una multinazionale americana, è davvero uno che non si prende più di tanto sul serio. Si capisce che per lui www.efira.com, il sito da lui fondato nel 1999, è qualcosa che sta tra il secondo lavoro e l’hobby. Se ci si immagina un sito per rampanti su come comportarsi o vestirsi per diventare un grande manager o su come condurre una riunione con il proprio team si rimane delusi. Efira è una sorta di cittadella culturale virtuale dove si possono attingere aforismi e citazioni colte, poesie e libri, storie e spigolature che riguardano l’universo del management. «Ai manager che vogliano sapere di Borsa, noi consigliamo pochissimi manuali, perché preferiamo segnalare capisaldi della letteratura come Emile Zolà sul denaro, o Maupassant che spiega in Bel Ami cos’è l’arrivismo. Un altro esempio? La poesia sui barbari di Kavafis, recitata da Gerard Depardieau nella trasmissione di Adriano Celentano, l’abbiamo sul sito da tre anni». La filosofia di Efira è condensata in uno degli spotlights che si trovano nel sito sotto la voce: «Perché Efira»: «Sublime è saper cogliere la realtà senza esserne schiavo e di ciò il senso dello humour è l’espressione. Solo l’ironia è capace di esplicitare la realtà senza umiliarla. Il Keillor affermava: «L’umorismo non è uno scherzo e nemmeno le battute di spirito. L’umorismo è una presenza sul mondo, come la grazia, e ci illumina tutti». E’ dunque una grave penalizzazione essere privo di senso dello humour, l’unico che permette di affrontare, valutandone tutti gli aspetti con serenità, i problemi di ogni giorno: «Colui che ride resiste», diceva Mary Poole. «Il sito Efira lo facciamo io e mio figlio Michael, nessun altro, perché prendere del personale costa troppo. Sfogliando le pagine web di Efira si intuisce, tuttavia, che malgrado il basso costo del lavoro il sito è in perdita, I banner pubblicitari sono rari e non ci sono altri introiti. D’altronde il costo della tecnologia non supera il 1500 euro l’anno. «Un costo che il mio stipendio di manager si può permettere». Con Efira il manager non troverà forse grande aiuto per la sua professione ma certamente si divertirà. Il sito mette a disposizione dei suoi navigatori anche due esilaranti file audio del comico Beppe Grillo tratti da suoi spettacoli: «Riflessione su pubblicità, computer e Internet» e «dai campioni di stupidità». Nel secondo Grillo se la prende con le cose inutili della rete: «In Internet c’è un la classifica del Darwin Awards, vince chi muore più da stupido. Quest’anno ha vinto Charles Berger, che per dimostrare ai suoi che i vetri del quarantesimo piano di un grattacielo erano anti sfondamento, ci è andato contro con tutta la forza che aveva. L’uomo è crollato perché i vetri erano sì anti sfondamento, ma dall’esterno. Secondo classificato è uno che aveva sul comodino il telefonino e una pistola. E’ suonato il telefonino e lui ha risposto schiacciando il grilletto e si è ucciso ». Tra le chicche a disposizione dei navigatori di Efira c’è anche un breve ma delizioso racconto di Achille Campanile dal titolo «Il biglietto da visita». E’ la storia di un viandante scalcagnato che si presenta in un grande albergo con un biglietto da visita su cui c’è scritto:«S. E. prof.ing.avv.comm. Pasini». B.P.