MACCHINA DEL TEMPO OTTOBRE 2005, 27 ottobre 2005
In condizioni naturali, il petrolio si forma per la deposizione di organismi vegetali e animali, per lo più marini, sepolti da sedimenti, che li isolano dall’ambiente esterno
In condizioni naturali, il petrolio si forma per la deposizione di organismi vegetali e animali, per lo più marini, sepolti da sedimenti, che li isolano dall’ambiente esterno. In tali condizioni questi resti si trasformano lentamente, grazie all’opera dei batteri, in sostanze più semplici, liberando l’ossigeno e mantenendo il carbonio e l’idrogeno di cui erano composti. Questa trasformazione (putrefazione) avviene in presenza di pressione e temperatura adeguate e richiede lunghi tempi, d’ordine geologico. Alle condizioni fisiche sopra esposte devono inoltre associarsi condizioni geologiche adeguate (trappole geologiche), cioè la presenza di strati di rocce impermeabili al di sopra dei giacimenti delle sostanze per evitare che esse, una volta formatesi, si liberino naturalmente alla superficie terrestre attraverso fratture e/o porosità delle rocce. Una volta individuato il giacimento di petrolio, la perforazione degli strati impermeabili permette lo sfruttamento di questa, ormai irrinunciabile, risorsa naturale che una volta esaurita non è più in grado di rigenerarsi da sola, per le complesse condizioni di formazione sopra esposte.