Varie, 27 ottobre 2005
CALLIPO
CALLIPO Filippo Vibo Valentia 22 giugno 1946. Industriale. Nel 2010 candidato presidente della Regione Calabria con l’appoggio di Italia dei Valori, Radicali Lista Bonino-Pannella, il partito Per il Sud (centrosinistra con vene autonomiste), circa cento associazioni • «[...] leader degli industriali calabresi, non è solo l’imprenditore che ha saputo raddoppiare gli stabilimenti (e quadruplicare i dipendenti) di un’azienda che dal 1913, a Pizzo Calabro, produce uno dei migliori tonni all’olio d´oliva d’Italia. anche uno degli uomini che con più determinazione e insistenza denuncia il soffocamento dell’economia da parte della ”ndrangheta nella sua regione. [...]» (Davide Carlucci, ”la Repubblica” 26/10/2005) • « uno dei re italiani dell’inscatolamento del tonno [...] guida l’azienda fondata nel 1913 a Pizzo, che affaccia sul Golfo di Sant’Eufemia, dal bisnonno Giacinto. La ditta è sempre restata alla famiglia, passando di generazione in generazione dalle mani di un Giacinto a quelle di un Filippo, e anche oggi il venticinquenne primogenito dei due giovani Callipo si chiama come il trisavolo e già si occupa dell’impresa. O meglio, del gruppo familiare che fattura quaranta milioni di euro e che comprende, oltre all’attività originaria cresciuta e trasferita nella vicina Maierato, anche una produzione di gelati e un resort turistico a quattro stelle. Un totale di oltre 250 dipendenti. Senza dimenticare una squadra A1 di pallavolo. Tanti i riconoscimenti conquistati in quasi cento anni, da quel brevetto di Fornitore della Real Casa nel 1926 [...] il suo tonno vanta la certificazione internazionale kasher, cioè di purezza secondo le regole alimentari ebraiche. [...] è stato anche presidente della Confindustria calabrese. Qualcuno lo ha chiamato ”l’imprenditore rosso”: ”Rosso, celeste… per me non contano i colori, ma solo il rispetto delle leggi, dei contratti e dei diritti dei lavoratori. Credo che la fortuna di un’impresa non la facciano i macchinari o i capannoni, ma la componente umana. Ho sempre avuto un dialogo meraviglioso con i tutti sindacati. Così come ho un rapporto eccellente con i miei dipendenti” [...]. La legge, dice Callipo, è il suo faro, ”la lotta all’illegalità diffusa, alla ”ndrangheta e all’uso distorto del denaro pubblico” [...] Minacciato più volte nel corso della sua vita, [...] anni fa ha anche vacillato sull’opportunità di restare ”a combattere”: ”Ma è stato solo un attimo di sconforto: sono talmente innamorato di questa bella donna che è la Calabria, che non la lascerò mai” [...]» (Daria Gorodisky, ”Corriere della Sera” 14/2/2010).