MACCHINA DEL TEMPO NOVEMBRE 2005, 26 ottobre 2005
Le sonde automatiche possono permettersi di spendere mesi e anni per raggiungere un pianeta. Ma un equipaggio umano no
Le sonde automatiche possono permettersi di spendere mesi e anni per raggiungere un pianeta. Ma un equipaggio umano no. A parte i problemi psicologici dello stare confinati a lungo dentro un’astronave, c’è da portarsi dietro una enorme quantità di ossigeno, acqua e provviste. Una soluzione è ovviamente quella di far andare più veloci le astronavi. Ma si potrebbe anche fare in modo che gli astronauti passino il viaggio dormendo, o meglio, in ibernazione, come gli orsi polari. Ci sta lavorando il team dell’Agenzia spaziale europea, in collaborazione con le università di Pavia e di Verona. Al centro dell’attenzione degli scienziati c’è una molecola, chiamata DADLE, un derivato degli oppiacei che si è dimostrato capace di ridurre la temperatura e le funzioni vitali nei ratti. Forse è il primo passo verso l’ibernazione di un animale che normalmente non va incontro a questo processo. Ibernare un uomo rimane però un obiettivo molto più lontano, almeno per ora.