MACCHINA DEL TEMPO NOVEMBRE 2005, 26 ottobre 2005
Fino a oggi tutti i sistemi escogitati per spingere un’astronave si basano su un vecchio e solido concetto: la terza legge di Newton
Fino a oggi tutti i sistemi escogitati per spingere un’astronave si basano su un vecchio e solido concetto: la terza legge di Newton. Bisogna espellere qualcosa da un lato per spingere un oggetto nella direzione opposta. Anche i motori atomici del futuro non scapperanno a questa regola. E, poi, anche usando energie grandissime, alla fine ci si troverà sempre di fronte a un muro impenetrabile: la velocità della luce, che secondo la Teoria della relatività non può essere superata. C’è però un’idea avanzata dal matematico Miguel Alcubierre che risolverebbe il problema: formare una ”bolla” spazio-temporale attorno a un’astronave. A quel punto non è l’astronave che si muove a velocità superiore alla luce, ma è lo spazio-tempo stesso, quindi la Teoria della Relatività non viene violata. Ma chi spingerebbe in avanti la bolla? Semplicemente lo spazio-tempo davanti al veicolo si contrae, mentre dietro si espande. Come per l’Enterprise di Star Trek. Inoltre, tale situazione, secondo alcuni scienziati, si sarebbe creata al momento del Big Bang, portando a un’espansione ultraveloce dell’universo.