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 2005  ottobre 26 Mercoledì calendario

Ci sarà sicuramente qualche nostalgico che un giorno rimpiangerà il rombo e le fiamme di un razzo che parte da terra

Ci sarà sicuramente qualche nostalgico che un giorno rimpiangerà il rombo e le fiamme di un razzo che parte da terra. Ma andare in ascensore è la strada più efficiente per raggiungere l’orbita terrestre, e quindi lo spazio. Il problema di raggiungere gli altri corpi celesti del Sistema solare non è tanto il viaggio interplanetario in sé, ma è sfuggire alla gravità del nostro pianeta. Una grossa percentuale del peso di un razzo al decollo è costituita infatti dal carburante necessario a fargli raggiungere l’orbita terrestre. L’idea alternativa è semplice: un cavo lungo centomila chilometri, attaccato alla Terra da un lato e a un grosso satellite artificiale dall’altro. Il satellite farebbe da contrappeso, e la rotazione terrestre terrebbe teso il cavo, proprio come succede se prendiamo un sasso legato a una corda e lo facciamo girare. Certo, non è che si può prendere un cavo qualsiasi: sarà un nastro largo dieci metri e costituito da nanotubi di carbonio, una tecnologia non ancora abbastanza sviluppata, ma che forse potrà essere pronta per impieghi del genere entro qualche anno. A quel punto l’ascensore sarebbe completato da un montacarichi capace di portare fino a venti tonnellate. Il viaggio dalla Terra allo spazio richiederebbe due o tre giorni, ma un volta giunti lassù le porte del Sistema solare sarebbero aperte. Con poco carburante e motori relativamente piccoli si potrebbero lanciare astronavi capaci di giungere dappertutto. Non male.