MACCHINA DEL TEMPO NOVEMBRE 2005, 26 ottobre 2005
Un molare e due incisivi. Appartengono a uno scimpanzé vissuto circa 545 mila anni fa e sono i primi fossili mai rinvenuti di questa specie
Un molare e due incisivi. Appartengono a uno scimpanzé vissuto circa 545 mila anni fa e sono i primi fossili mai rinvenuti di questa specie. Nina Jablonski, antropologa della California Academy of Sciences di San Francisco, e Sally McBrearty, dell’Università del Connecticut, li hanno trovati nella Rift Valley, in Kenya, luogo del ritrovamento anche di fossili di Homo erectus e Homo rhodesiensis. La scoperta, pubblicata sulla rivista ”Nature”, fa vacillare le teorie sull’origine dell’uomo. I reperti, infatti, lasciano presupporre che i primi ominidi e gli scimpanzé condividessero lo stesso ambiente durante il Pleistocene. Ipotesi finora mai presa in considerazione. Gli scienziati hanno sempre creduto che scimpanzé e uomo vivessero in zone separate: i primi nelle foreste tropicali, da dove invece i primi ominidi si sarebbero allontanati per raggiungere la savana e qui avrebbero acquistato sempre più i tratti umani. Per questo la Rift Valley è sempre stata considerata la culla dell’umanità. evidente però che le cose andarono diversamente. Cinquecentomila anni fa in Kenya, dove sono stati trovati i denti fossili, non c’erano foreste, ma la savana, in cui si pensava appunto vivesse soltanto l’uomo. Ora si è scoperto che c’erano anche gli scimpanzé, per cui non fu la differenza d’ambiente a dare il via all’evoluzione dei primi ominidi. Lo studio apre nuove prospettive per le ricerche sui fossili di scimpanzé, che fino a oggi avevano escluso l’Africa orientale.