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 2005  ottobre 26 Mercoledì calendario

Non esiste una risposta definitiva a questo interrogativo, ma siamo certi che non dipende da fattori biologici

Non esiste una risposta definitiva a questo interrogativo, ma siamo certi che non dipende da fattori biologici. La maggioranza delle persone usa la mano destra e solo un ristretto numero la sinistra. Questa asimmetria si ritrova in ogni epoca storica, in ogni posizione geografica e sviluppo culturale. La prevalenza destra si trova anche tra i neonati e ciò fa pensare che abbia una componente ereditaria. Il meccanismo di trasmissione genetica potrebbe essere costituito da due forme diverse dello stesso gene, una responsabile della comparsa della preferenza della destra e una che la lascerebbe al caso. Tale meccanismo spiegherebbe perché due genitori mancini hanno solo il 50 per cento di probabilità di avere un figlio mancino. Un’altra conferma della trasmissione genetica proviene dalla maggiore concordanza riscontrata nei gemelli monozigoti, anche quando essi sono stati separati alla nascita. La percentuale di mancini è stimata intorno al 10 per cento, ma è un dato che varia col metodo usato per la sua valutazione. Si ritiene che l’autovalutazione o la valutazione della preferenza su poche attività non consentano una misurazione accurata. Il mancinismo è spesso associato a caratteristiche negative, e più raramente ad abilità eccezionali. Per comprendere la natura di queste caratteristiche dobbiamo ricordare che il cervello umano è suddiviso in due emisferi cerebrali che svolgono funzioni diverse. Per quasi tutti i destrimani l’emisfero sinistro, che ha il prevalente controllo sensoriale e motorio della mano destra, si occupa soprattutto del linguaggio verbale e gestuale, mentre l’emisfero destro è più direttamente coinvolto nell’attività visuospaziale. Nei mancini tale organizzazione cerebrale è meno marcata e, in alcuni casi, rovesciata. A questa diversa organizzazione sono attribuibili deficit o supercapacità dei mancini.