MACCHINA DEL TEMPO NOVEMBRE 2005, 25 ottobre 2005
Un’inchiesta di Le Monde ha cercato di fare il punto sulle origini del linguaggio. La conclusione non poteva che essere interlocutoria, dato che i metodi della linguistica storica considerano scientificamente impossibile stabilire qualcosa di preciso per periodi superiori ai 7
Un’inchiesta di Le Monde ha cercato di fare il punto sulle origini del linguaggio. La conclusione non poteva che essere interlocutoria, dato che i metodi della linguistica storica considerano scientificamente impossibile stabilire qualcosa di preciso per periodi superiori ai 7.000-8.000 anni. I ricercatori dell’università di Stanford, ad esempio, hanno studiato il linguaggio delle tribù africane che vivono ancora isolate arrivando a concludere che l’homo sapiens si esprimeva probabilmente attraverso una lingua fatta di schiocchi più che di suoni simili ai nostri. Le novità più interessanti giungono dalla genetica, dove nuovi orizzonti sono stati aperti dalla scoperta del Foxp2, un gene presente sia negli uomini sia negli animali. Dei 715 aminoacidi che lo compongono, sette sono diversi tra l’uomo e il topo, solo due tra l’uomo e la scimmia, ma sono proprio questi che negli ultimi 120-200 mila anni hanno consentito all’essere umano di sviluppare la capacità di controllare l’articolazione del linguaggio e la sua comprensione.