Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  ottobre 25 Martedì calendario

Ricercatori inglesi della Sheffield University hanno scoperto che le foglie vecchie, prima di cadere, lasciano un messaggio in codice, senza dubbio chimico, alle eredi che nasceranno, per adattarle all’ambiente in cui devono vivere

Ricercatori inglesi della Sheffield University hanno scoperto che le foglie vecchie, prima di cadere, lasciano un messaggio in codice, senza dubbio chimico, alle eredi che nasceranno, per adattarle all’ambiente in cui devono vivere. «Come avvenga questa comunicazione», spiega Janice A. Lake, responsabile dello studio «è un mistero». Finora sapevamo soltanto che nelle foglie prossime a morire, come in altri tessuti viventi, si accumulano energie che in medicina sono state utilizzate e chiamate biostimoline. Vengono usate in fiale, o con particolari innesti sottocutanei, per convincere le cellule umane a rigenerarsi. Insomma lasciano una specie di eredità, un pacchetto di istruzioni che diventano intensamente vitali proprio alla fine della loro vita. Compiuto questo lavoro, nel picciolo della foglia si forma un minuscolo tappo di sughero, la linfa non l’alimenta più e la foglia può lasciarsi portare via dal vento. Il grande mutamento accade di solito nell’autunno avanzato. Ma qualche pianta comincia il lavoro prima: secondo uno studio riportato dal «New Scientist», cambiare colore e scegliere una nuova divisa più brillante, potrebbe perfino essere una strategia di lotta contro gli insetti nocivi.