Varie, 25 ottobre 2005
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Gladwell Malcolm
• Londra (Gran Bretagna) 3 settembre 1963. Giornalista. Famoso soprattutto per i saggi Blink e The tipping point • «[...] una star della saggistica brillante [...] Andare a un incontro di Gladwell con i lettori è un’esperienza: teatri costretti a esporre il cartello ”tutto esaurito”, pubblico di tutte le età che si mette in coda per fare domande intelligenti. Gladwell [...] magrissimo e piccolino con l’aria da intellettuale ebreo americano, risponde a tutti con gelida lucidità. In verità [...]non è né ebreo né americano, ma canadese e mezzo nero. [...] anni fa ha deciso di farsi crescere i capelli alla afro, e ha notato che lo multavano più spesso per eccesso di velocità anche se lui guidava esattamente come prima. ”Mi sono accorto che l’aver modificato un solo particolare del mio aspetto aveva completamente cambiato il modo in cui la gente mi percepisce al primo sguardo”. Di qui l’idea di esplorare le prime impressioni istantanee e i loro effetti, positivi e negativi, porgendoli al lettori in modo seduttivo. ”I miei sono libri d’avventura intellettuali [...] Io prendo un’idea e la porto in giro ovunque, come si fa coi personaggi nei romanzi. I miei sono romanzi in cui l’eroe è un concetto”. Ma Gladwell è anche un autore controverso, e chi lo attacca dice in sostanza due cose. La prima è che In un batter di ciglia sostiene che ”Le prime impressioni sono affidabili, salvo quando non lo sono”. La seconda è un’accusa di razzismo, per avere ribaltato nel suo ultimo libro la lettura popolare della morte di Amadou Diallo, un immigrato nero ucciso nel 1999 dalla polizia solo perché aveva l’aspetto di un rapinatore. ”Per me fu un caso di autismo momentaneo”. Sarebbe a dire? ”Sarebbe a dire che in condizioni di stress elevatissimo i poliziotti hanno travisato le intenzioni dell’uomo”. Ecco dunque un caso di spettacolare fallimento della ”cognizione rapida”, che quando è contaminata dai pregiudizi tende a rendere la prima impressione inattendibile, vedi il caso della pettinatura afro di Gladwell, o quello, comunissimo, delle assunzioni. Portando a esempio Warren Harding, ”uno dei peggiori presidenti della storia degli Stati Uniti” eletto nel 1899 in virtù del suo aspetto presidenziale, Gladwell cita una ricerca secondo cui a pari capacità, in America un uomo alto guadagna 5 mila 525 dollari l’anno più di un uomo di bassa statura. ”Vi siete mai chiesti come mai così tante persone mediocri occupino posizioni elevate? Perché anche quando si tratta dei posti più importanti, le nostre decisioni sono molto meno razionali di quello che pensiamo. Vediamo una persona alta e andiamo in estasi”» (Livia Manera, ”Corriere della Sera” 25/10/2005).