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 2005  ottobre 25 Martedì calendario

MACRI

MACRI Mauricio Tandil (Argentina) 8 febbraio 1959. Politico. «[...] rampollo italo-argentino di una grande famiglia di palazzinari [...] presidente del Boca Juniors [...] il candidato più votato alla Camera per Buenos Aires. [...]» (o. c., ”la Repubblica” 25/10/2005) • «[...] L’eterno rampollo dell’alta borghesia argentina, il presidente della squadra di calcio più amata, il delfino della nuova destra che sfida il governo peronista di Nestor Kirchner, ha sbancato ogni pronostico nelle elezioni per il sindaco di Buenos Aires e si profila come virtuale leader dell’opposizione conservatrice [...] Alla guida di un partito tutto suo, dove sono confluite diverse anime del centro-destra argentino, Macri si è portato a casa il 45% dei voti staccando di oltre venti punti il suo avversario diretto, [...] ministro d’Educazione Daniel Filmus, appoggiato invece dal governo nazionale [...] il punto più alto di una carriera politica tutta in salita per l’erede naturale di una delle famiglie di imprenditori più influenti del paese sudamericano. Emigrati originari di Corigliano Calabro i Macrì, l’accento si è perso nella trascrizione del cognome al castigliano, hanno costruito un impero che spazia dalla finanza all’industria alimentare al settore automobilistico. A guidarlo da sempre è stato Franco, padre di Maurizio, famoso per le fastosissime feste di capodanno nella tenuta di Punta dell’Este. Emblema classico di un capitalismo legato a filo doppio alla politica, con imprese spesso indebitate fino al collo ma salvate dagli interventi dello Stato, alleato di ferro negli anni Novanta del presidente Carlos Menem, che gli concedette a un prezzo stracciato la gestione del servizio postale del Correo Argentino. A differenza dell’altro grande gruppo industriale italo-argentino, la Techint controllata dalla famiglia Rocca, i Macri non hanno mai brillato di patriottismo tanto che nel 2001, quando scoppia la grave crisi economica e il paese è sull’orlo della bancarotta decidono di trasferire gran parte delle loro attività in Brasile. Maurizio, ai tempi, si era già smarcato dal padre. Gli argentini iniziano a conoscerlo nell’agosto del 1991, quando viene sequestrato da una banda di delinquenti protetti da un gruppo di poliziotti. Passa 15 giorni di prigionia in uno scantinato al buio fino a che il padre paga un riscatto di 700.000 dollari. Visibilmente scosso,torna a dedicarsi alle imprese di famiglia e ad una vita più ritirata assieme all’allora consorte, la bella ex modella Isabel de Menditeguy, dalla quale si è separato. Secondo la stampa rosa il divorzio gli sarebbe costato una ventina di milioni di dollari. Appassionato di calcio, riesce a farsi eleggere nel 1995 presidente del popolarissimo club Boca Juniors, fondato un secolo fa da immigrati liguri. Con la guida in panchina del tecnico Carlos Bianchi il Boca vince di tutto. del 2004 l’apoteosi politico-pallonara con la Coppa Intercontinentale conquistata a Tokio battendo il Milan di Silvio Berlusconi, verso il quale Macri sembra nutrire da sempre una profonda ammirazione. il calcio che sdogana l’imprenditore e lo fa diventare popolare in tutto il paese. La prima chanche è [...] sempre nella corsa per la carica di sindaco della capitale. Raccoglie poco meno del 40% dei voti ma al ballottaggio perde rispetto al candidato del centrosinistra Anibal Ibarra. Non si demoralizza e si fa eleggere deputato due anni dopo. [...] Sempre sorridente, con uno stile informale e la maglietta gialla con la sigla del suo partito, il Pro (Proposta Repubblicana) ha dato conferenze stampa improvvisate denunciando le mancanze dell’attuale amministrazione. Una ”discesa in campo” centrata sulle ”cose da fare”; tappare i buchi delle strade, migliorare gli ospedali, garantire la sicurezza con più polizia a leggi dure per i delinquenti. Il candidato a bordo di un taxi, in corsia all’ospedale, sui banchi di una scuola elementare, in chiesa e al tempio evangelico, impegnato a saltare le infinite pozzanghere dopo un temporale, dietro il bancone di una macelleria per denunciare l’aumento del prezzo della carne, in strada con i vicini preoccupati per la criminalità. Un Rudolph Giuliani dallo sguardo mite, sempre accompagnato dalla sua candidata a vice Gabriella Michetti, consigliere comunale sulla sedia a rotelle, e attento a moderare i toni per non cadere nello scontro frontale con l’esecutivo. [...]» (Emiliano Guanella, ”La Stampa” 5/6/2007).