Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  ottobre 22 Sabato calendario

Da ieri mattina i cittadini di Torino telefonano a La Stampa per esprimere solidarietà a un romeno che ha sfasciato l’auto di un torinese e ha pure tentato di ucciderlo

Da ieri mattina i cittadini di Torino telefonano a La Stampa per esprimere solidarietà a un romeno che ha sfasciato l’auto di un torinese e ha pure tentato di ucciderlo. Propongono collette per pagargli l’avvocato, in attesa di erigergli un monumento: a cavallo di una gru. lo strumento che Viorel Alupului utilizza per raccattare rifiuti nei centri commerciali. Ma l’altro giorno le sue grinfie d’acciaio hanno cambiato bersaglio, artigliando una Ferrari abbandonata come al solito in mezzo alla strada, quasi che l’opulenza ostentata garantisse impunità. Viorel ha prima sollevato la fuoriserie, poi l’ha lasciata ricadere di traverso sull’asfalto. E quando il proprietario è finalmente accorso sbraitando vendetta, ha cercato d’artigliare pure lui. Ora il romeno è in carcere con l’accusa di danneggiamento e tentato omicidio, ma anche col sostegno trionfale dei torinesi. Comunque la pensiate - e se siete rimasti imprigionati a causa del menefreghismo insistito di un parcheggiatore in doppia fila, temo di immaginare come la pensate - la solidarietà verso il giustiziere semplifica anni di dibattiti sul razzismo. Spesso ciò che viene bollato come intolleranza razziale diffusa è soltanto la reazione a un atto di arroganza. Ci si arrabbia col lavavetri non perché è straniero, ma perché ti minaccia se non gli dai il permesso di insaponarti il cruscotto. Prova né è che quando lo strafottente si rivela essere uno dei «nostri», il sentimento popolare parteggia per lo Zorro di turno, senza curarsi della sua carta d’identità. Massimo Gramellini