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 2005  ottobre 21 Venerdì calendario

Vuol dire che il Pci era un partito più tollerante? «Una tolleranza da parrocchia veneta, che accettava i gusti di un campanaro o di un sagrestano

Vuol dire che il Pci era un partito più tollerante? «Una tolleranza da parrocchia veneta, che accettava i gusti di un campanaro o di un sagrestano. Comunque negli anni Cinquanta un moralismo piccolo borghese veniva fuori, come ostentazione nel proletariato, con quei giovanotti che si incontravano nei cinema, sui bastioni, nei cessi delle stazioni, ai giardinetti, cioè in tutti i luoghi dove si poteva consumare sul posto». E nelle classi alte? «Non c’era nessun moralismo. Froci tantissimi. Magari alcuni di loro erano oggetto di discussione ideologica nei partiti, o di pettegolezzo sui giornali piccolo borghesi di sinistra o di destra. Ma certo non si faceva alcun mistero nel raccontare avventure e prodezze. Come del resto facevano Comisso e Palazzeschi che con rimpianto dicevano: ”Aaah, non sa cos’è la douceur du vivre chi non ha conosciuto i moschettieri del giudice, quei gerarchi maschioni che venivano chiamati Ferruccio di giorno e Maria di notte”. Ma questo era il vero gossip. Che certi vecchi famosi ornavano con la domanda essenziale: ”Ma quello lì è un danculo o un prenculo?”» (Alberto Arbasino).