La Repubblica 29/09/2005, Leonetta Bentivoglio, 29 settembre 2005
«Heidegger, un titano, un orribile gigante, diceva che la scienza non è di alcun interesse perché ha solo risposte
«Heidegger, un titano, un orribile gigante, diceva che la scienza non è di alcun interesse perché ha solo risposte. Con un brillante paradosso, si può dire che la scienza ha troppe risposte. L’opinione, qui a Cambridge, è che siamo prossimi all’apertura delle ultime tre grandi porte. La prima è quella sulla creazione della vita in vitro: le chiamano molecole replicanti. Poi c’è la chiave della nascita dell’universo: secondo Hawking stiamo per conquistarla. Infine la coscienza: Crick sostiene che la possibilità di dire ”io” è un fatto chimico, che riguarda la sistemazione delle molecole di carbonio intorno alle sinapsi. Di fronte a queste tre porte, che senso ha un romanzetto inglese su un adulterio a Londra? Quando si riuscirà a impiantare una memoria nuova nei malati di Alzhei-mer si modificheranno le nostre concezioni di responsabilità, identità, parentela... Se fossi uno scrittore cercherei di occuparmi di questi temi. Come Thomas Mann, che studiò scienze. O Bergson, che si avventurò nella relatività. Oggi c’è una pigrizia scioccante dell’immaginazione, sostituita dall’invasione dei media. Gli scrittori paiono ossessionati dall’erotismo, sintomo non di libertà, ma di costrizione. Le due massime industrie dell’Occi-dente, in termini di circolazione di denaro, sono la pornografia e la droga» (George Steiner).