varie, 22 ottobre 2005
CREA
CREA Domenico Melito Porto Salvo 28 agosto 1951. Politico. «[...] un uomo elegante, capelli e baffi brizzolati [...] dalla morte di Francesco Fortugno, Crea è il cattivo di questa storia. ”Di questa e anche di altre, una specie di ’uomo nero’. Da molti anni, ad essere corretti. So perfettamente quel che si dice di me”. [...] Toccherà a Crea, primo dei non eletti per una manciata di voti, prendere il posto di Fortugno in Consiglio regionale [...] ”Ma davvero c’è qualcuno che può seriamente pensare a me come mandante occulto dell’omicidio di Francesco? Davvero qualcuno può concepire una simile bestialità?”. In realtà, Crea sa bene che il problema è molto più complesso, come ogni cosa [...] in Calabria. Sa bene di essere un uomo politico molto discusso, con fama di amante del quieto vivere. ”Voglio essere chiaro. Io non sono un mafioso, ma neppure eroe. Vivo in un territorio non bello, e non è come immaginate voi nel resto d’Italia. Qui si deve sopravvivere. Qui non c’è bianco o nero, è tutto grigio. E io non voglio essere colpito, da una parte o dall’altra”. Domenico Crea è nato e vive a Melito Porto Salvo, una città di 13.000 abitanti a 40 chilometri da Reggio Calabria. [...] più giovane di qualche giorno di Domenico Fortugno (’Un uomo mite, un amico semplice”) con il quale si conosceva dai tempi dell’università a Messina. Come politico, dice di essere sempre rimasto fermo, sono gli altri che si muovono. ”Io sono stato, sono e sarò un democristiano”. Laureato in medicina, fa politica da anni. Esordio come consigliere a Melito nel 1988, quando la giunta venne sciolta una prima volta per infiltrazioni mafiose ”Ma io ero all’opposizione, feci causa per tutelare il mio nome e la vinsi”), poi in Provincia con i Popolari, assessore regionale all’Urbanistica per il Ccd, all’Agricoltura, ai Trasporti, sempre con giunte di centrodestra compresa la penultima, per l’Udc da cui poi ha divorziato ”perché gli equilibri non erano quelli di prima”. [...] ha trovato rifugio nella Margherita. [...] Indagato due volte, mai condannato, neppure processato. Nel 2003 la Procura di Reggio Calabria ne chiese l’arresto (e non l’ottenne) per avere avanzato una proposta di finanziamento a favore di personaggi non proprio specchiati e riconducibili alla cosca Morabito. ”Questa terra è piena di gente che si maschera, e non sempre la buonafede aiuta a capire. Come politico, purtroppo è possibile fare gli interessi di qualcuno anche senza saperlo”. Melito Porto Salvo è la città degli Iamonte, una delle cosche più potenti della zona. E in passato un paio di pentiti hanno riferito di contatti tra Crea e alcuni esponenti dei clan. ”Mai provato nulla. Ma siamo sinceri: ho conosciuto e conosco tanta gente. Non escludo di aver parlato in vita mia con persone poco pulite, senza sapere che lo fossero. Nella cerchia delle persone che ti votano ci può anche essere gente non seria. E a un politico può succedere di incappare in queste persone. Qui la contaminazione della mafia è totale, si respira ’ndrangheta”. Ai funerali di Fortugno non c’è andato. Era in lutto, il giorno prima ha dovuto seppellire suo padre Antonio. [...] ”[...] la verità? Nessuno di noi è libero, come politici siamo tutti deboli davanti a un potere enorme”. [...]» (Marco Imarisio, ”Corriere della Sera” 22/10/2005).