20 ottobre 2005
Tags : Jean. Lescure
Lescure Jean
• Nato ad Asnières (Francia) il 14 settembre 1912, morto a Parigi (Francia) il 17 ottobre 2005. Scrittore. Poeta. «[...] noto soprattutto per avere partecipato, insieme a Raymond Queneau e a Jean Queval, alla fondazione dell’Oulipo. Dell’Oulipo Lescure era anzi da anni il membro decano, anche se con una ironia mantenuta fino all’ultimo, gli piaceva sottolineare che si trattava di una carica ”ben presto postuma”. [...] aveva studiato filosofia alla Sorbona di Parigi, dove in seguito divenne uno dei più stretti collaboratori del celebre filosofo francese Gaston Bachelard. E proprio le nozioni di epistemologia apprese con Bachelard divennero poi una delle caratteristiche più originali della sua produzione poetica. Nel 1938 Jean Lescure fondò la rivista poetica ”Messages”, che durante l’occupazione nazista sostenne la resistenza francese. Il poeta ha raccontato la storia di quella singolare rivista nel libro Poésie et liberté pubblicato nel 1998. Sempre su ”Messages” Bachelard pubblicò il suo saggio Instant poètique et instant mètaphysique, che più tardi fece del filosofo un punto di riferimento anche per una parte del mondo poetico francese. Nel novembre 1960 Jean Lescure fu uno dei fondatori dell’Oulipo, acronimo francese dell’Opificio di Letteratura Potenziale, insieme a Raymond Queneau, Jacques Bens e Jean Queval. Successivamente il gruppo accolse tra i suoi membri Jacques Roubaud, Georges Perec e Italo Calvino. Secondo i membri dell’Oulipo, la creazione letteraria è tanto più inventiva quanto più stringenti sono i vincoli (le contraintes), talvolta di natura matematica, che pone a se stessa. Di questa esperienza, Lescure ha scritto nel suo testo Petite histoire de l’Oulipo all’interno del volume La littérature potentielle. Fra i suoi testi, si ricordano inoltre Un herbier des dunes, del 1963, e Itinéraires de la nuit, del 1982 e il saggio Bachelard aujourd’hui del 1986. Particolarmente attento alle arti visive, nel 1955 Lescure fu uno dei fondatori dell’Associazione francese delle sale di cinema d’arte e d’essai e per circa un decennio fu anche presidente dell’associazione che si batteva per lo sviluppo del cinema d’essai. [...]» (’il manifesto” 19/10/2005).