Notizie tratte da: Enzo Catania, I delitti dell’estate, Utet, 2005, 19 ottobre 2005
Frustrate. Luisa Pullara, bella e sensuale, ma insoddisfatta, dava la colpa della sua infelicità al marito, Sergio Cafasso, gran lavoratore, che al più la portava in pizzeria in paese, Gassino Torinese, e quando non lavorava guardava la tv
Frustrate. Luisa Pullara, bella e sensuale, ma insoddisfatta, dava la colpa della sua infelicità al marito, Sergio Cafasso, gran lavoratore, che al più la portava in pizzeria in paese, Gassino Torinese, e quando non lavorava guardava la tv. Nel 1997, a trentaquattro anni, una figlia di sei, si prese un amante fisso, Enrico Cubello, di anni ventisei, conosciuto a Carnevale, all’inaugurazione di un pub, e non avendo altro luogo dove incontrarlo, visto che lui viveva ancora coi genitori, iniziò a invitarlo a casa, una villetta bifamiliare, nell’orario di ufficio del marito, fingendo con la cognata, vicina di casa, che si trattasse del fidanzato della baby sitter. Ci aveva preso così gusto che non sopportò l’idea di passare le vacanze col marito, in ferie dal 10 di agosto, e due giorni prima, con indosso un abitino estivo bianco, simulò una rapina in concorso col Cubello e un terzo, prezzolato, in cui il Cafasso morì accoltellato dopo venti minuti di agonia. Al processo i due patteggiarono la pena, la Pullara 25 anni e 6 mesi, il Cubello 18 anni, ma si lasciarono dopo appena un mese dal delitto.