Guido Ceronetti, La Stampa 11/10/2005, 11 ottobre 2005
"Maria, e ciò è un po’ l’onore e il merito delle creature, non voleva ancora ridursi a credere che proprio il mondo e i cavalli e le case e i cigni de’ giardini e le bimbe; che le guardie, i generali, i paralitici, i sacerdoti, i biglietti da cento, gli scrittori celebri, le pere e i capistazione, e tutto, sia proprio tutto un brutto sogno: no, sentiva bene dal più profondo dell’animo, come forse tutte le nobili e gentilissime donne della sua vecchia famiglia, che qualcosa di men cretino ci doveva essere, che ci doveva essere qualcosa di vero nel mondo anche a costo di inventarlo, di fabbricarselo con la fantasia, o con una volontà disperata" (Gadda, La Madonna dei Filosofi - 1931)
"Maria, e ciò è un po’ l’onore e il merito delle creature, non voleva ancora ridursi a credere che proprio il mondo e i cavalli e le case e i cigni de’ giardini e le bimbe; che le guardie, i generali, i paralitici, i sacerdoti, i biglietti da cento, gli scrittori celebri, le pere e i capistazione, e tutto, sia proprio tutto un brutto sogno: no, sentiva bene dal più profondo dell’animo, come forse tutte le nobili e gentilissime donne della sua vecchia famiglia, che qualcosa di men cretino ci doveva essere, che ci doveva essere qualcosa di vero nel mondo anche a costo di inventarlo, di fabbricarselo con la fantasia, o con una volontà disperata" (Gadda, La Madonna dei Filosofi - 1931)