18 ottobre 2005
Tags : Federico. Bahamontes
Bahamontes Federico
• Nato a Santo Domingo di Toledo (Spagna) il 9 luglio 1928. Ciclista. Vincitore del Tour 1959, secondo nel 1963, terzo nel 1964. «[...] L’Aquila di Toledo [...] scalatore eccelso. E con quel sorriso triste ed a volte anche un po’ tragico che hanno certi toreri. O quell’aria da don chisciotte che attacca furiosamente sulle montagne e poi in discesa dilapida tutto il vantaggio acquisito. Nascevano così inevitabili leggende di un campione che dopo aver staccato ogni avversario si fermava in vetta a gustarsi un gelato per aspettare gli altri, perché la paura era quella di tuffarsi in picchiata da solo, contro il vento, in quelle dannate curve fra le moto e le auto del seguito. Non sarà l’unico, è un classico per tanti arrampicatori della storia ciclistica quella di andar piano quando la strada scende vertiginosamente e di aver paura a tentar certe picchiate ai 100 all’ora o poco meno. Chiaramente a renderlo popolare al di là dei successi raccolti, sono state proprio quelle sue scalate, i duelli con un altro grandissimo dell’epoca, Charly Gaul, che con lui sapeva far la differenza a cronometro ma a volte doveva arrendersi a quelle stoccate micidiali in alta quota. Una ventina son state per Bahamontes le vittorie nei vari gran premi della montagna delle differenti gare a tappe alle quali ha partecipato [...] non ha mai vinto al Giro d’Italia, ma ha saputo trionfare al Tour de France. Un trionfo storico ed inatteso che rese fieri a lungo gli spagnoli. Lo innalzarono al ruolo di vero e proprio idolo nazionale [...] strapazzò tutti gli avversari nella cronoscalata al Puy de Dome, lasciandoli oltre la barriera dei 3’ [...] in 12,5 km rifilò ben 1’26’’ ad uno scalatore come Charly Gaul, al quale nel tappone alpino di Grenoble concesse la vittoria di tappa per vestire a quel punto la maglia gialla. E nessuno seppe più metterlo in crisi a dispetto dell’ultima lunga crono di Digione nella quale Riviere mortificò Anquetil [...]» (Beppe Conti, 100 Campioni del Novecento, Graphot 2002).