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 2005  ottobre 18 Martedì calendario

West Kanye

• Atlanta (Stati Uniti) 8 giugno 1977. Cantante • «[...] il rapper americano più gettonato del [...] un egocentrico, uno che è sicuro al cento per cento che se è scampato a un pauroso incidente automobilistico è perché Dio ci ha messo la mano. E adesso, qualsiasi cosa esca dalla sua bocca o dal suo estro è necessariamente divino. Non ha la mole statuaria di 50 Cent né il sex appeal di Eminem, non è aggressivo come Jay-Z, tantomeno spavaldo come Diddy. Ma ha un approccio all´hip hop che rivela un talento straordinario, una sensibilità musicale che va al di là del consueto sciorinatore di rime, maturata in anni di produzioni discografiche e poi riversate con infinita sapienza nei suoi due cd, College dropout (2004) e soprattutto [...] Late registration, che ha venduto in una settimana un milione di copie. Con campionamenti “cool” che vanno da Chaka Khan (Through the fire) a Shirley Bassey (Diamonds are forever). “Molti musicisti europei hanno guardato la musica americana in cerca d’ispirazione, io faccio il contrario: lo si capisce anche da come mi vesto. Il mio non è il prêt-à-porter, ma l’alta moda del rap. La musica che puoi ascoltare quando fai shopping da Yves Saint-Laurent [...] Ho iniziato la mia carriera come produttore (Alicia Keys, Jay-Z, Ludacris, ndr), ma nessuno voleva farmi entrare dalla porta principale, non credevano che io potessi diventare un numero uno [...] E allora quella porta ho dovuto abbatterla. Sapevo rappare come tanti altri, ma mi mancava il background, non avevo le storie del ghetto da raccontare, quindi dovevo guardare le cose da un’altra prospettiva, quella di una persona normale. Questa è stata la mia fortuna”. Kanye non ha alle spalle un’adolescenza da spacciatore né una storia di violenze familiari. Sua madre è insegnante, suo padre fotoreporter. “Io volevo solo scappare a gambe levate da un lavoro che non mi piaceva. I miei ricordi sono quelli legati a una famiglia piuttosto normale: mia nonna all’ospedale che ha bisogno di cure, un mio amico che si cuccava tutte le ragazze e io restavo sempre a becco asciutto. Queste sono le situazioni che descrivo nel mio rap, cose in cui ognuno può riconoscersi [...] quando siamo in studio non stiamo lì a sbirciare tra le nuove proposte per cercare di essere competitivi, noi ascoltiamo i Jackson 5, Stevie Wonder e i Beatles. E proprio come Stevie, io cerco di inzeppare la mia musica di idee. Un’orchestrazione alla Lennon non mi basta” [...] nel corso di un concerto di beneficenza organizzato dalla Nbc a favore delle popolazioni colpite dall’uragano Katrina, ha messo sotto accusa il modo in cui il governo ha risposto alla crisi e il razzismo dei media. “Odio il modo in cui ci descrivono. Appena inquadrano una famiglia di colore dicono che si tratta di saccheggiatori, quando avvistano dei bianchi, sono semplicemente senzatetto in cerca di cibo. Il governo ha autorizzato la Guardia nazionale a spararci a vista. A Bush non gliene frega niente della popolazione di colore”. [...] a sottolineare che lui non è un tipo di rapper alla 50 Cent (“Lo adoro”, dice), incomincia a elencare una serie di artisti di razza diversa, capitanata da Coldplay e Franz Ferdinand. Cosa ha dovuto sacrificare al successo? “Un po’ di equilibrio mentale, l’anonimato, una relazione stabile con una ragazza. Pare sia difficile stare con tipi come noi. Specie quando sono workaholic come me. Vivo sugli aerei e negli studi televisivi. Per fortuna riesco a dormire durante il volo. [...] Il tempo libero? Lo passo a non fare niente di niente, un porno in tv nella camera d’albergo. O a letto [...]”» (Giuseppe Videtti, “la Repubblica” 18/10/2005).