Corriere della Sera 12/10/2005, Marco Imarisio, 12 ottobre 2005
DONATO BROCO
Donato Broco, detto Patrizia, 53 anni, alto più di un metro e ottanta, vocione, massiccio, sempre vestito da donna, trucco pesante spalmato su lineamenti molto maschili. Abita a Torino, in via Marochetti, quartiere San Salvario. I padroni di casa raccontano che paga l’affitto in anticipo perché «così se mi succede qualcosa non avete problemi». La segretaria Marika è amica sua, si fa consigliare sull’abbigliamento. Patrizia, se c’è qualcuno, fa finta di non conoscerla per non metterla in imbarazzo. Venuto su dalla Puglia, quasi 30 anni fa, figlio di un agente di commercio e di una casalinga. Nessun rapporto con la famiglia da anni. Il fratello dice di vergognarsi. Patrizia non ha fatto salire i cronisti in casa sua, gli ha parlato al citofono. Singhiozzava: «Ci ho messo tanto a farmi accettare, e adesso guarda che situazione pazzesca. Io sono una persona sensibile e rispettosa, un buon cittadino». Ha chiesto informazioni su Lapo, ha detto che «è una cara persona, un ragazzo bravissimo che non farebbe male a una mosca». I cronisti hanno poi saputo che Patrizia si svena per mantenere il marito.