Varie, 16 ottobre 2005
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Piquet Nelson
• (Nelson Sauto Mayor) Rio de Janeiro (Brasile) 17 agosto 1952. Ex pilota di formula 1. Campione del mondo nel 1981, 1983 (Brabham) e 1987 (Williams), secondo nel 1980, terzo nel 1986 • «[...] un’anima scura scura, capace di una ferocia sconsiderata, per nulla rischiarata da tre titoli mondiali (1981,’ 83 e 87), da una serie infinita di mogli, figli, fidanzate, frizzi e lazzi. Non a caso, Nelson ha lasciato una traccia opaca nel suo mondo, costellata di aneddoti a base di fiele. Pur di mettere nei guai l’odiato Nigel Mansell, suo compagno alla Williams nel cuore degli anni 80, era disposto ad usare ogni mezzo con i motoristi Honda allo scopo di ottenere un vantaggio tecnico; quando cominciò ad entrare nell’ombra enorme di Senna, brasiliano come lui, più giovane e carismatico di lui, scatenò ad arte il sospetto che Ayrton fosse omosessuale, con immediato massacro mediatico. [...]» (Giorgio Terruzzi, ”Corriere della Sera” 12/9/2009) • «[...] Ha vinto tre Mondiali, un altro paio ne ha sfiorati, ha divertito e si è divertito. [...] ha corso in F.1 dal 1978 al ’92. Qual è stato il periodo che le è piaciuto di più? ”Tutti salvo uno: quello con la Lotus nell’88 e ’89. La macchina era un cesso, dopo il primo anno abbiamo perso il motore Honda sostituito dal Judd e il tecnico Ducarouge non capiva un cavolo. Un disastro. La monoposto migliore che ho guidato è stata invece la Brabham-Ford del 1981: sul dritto faceva il suo dovere ma in curva era fantastica, c’era da impazzire”. Quali sono i piloti che ricorda con maggior piacere e quelli più antipatici? ”Ho sempre apprezzato Niki Lauda. Ho corso con lui nel 1979 e contro di lui più tardi: era un gran pilota e una persona a posto, un vero gentleman. Invece Alain Prost ha fatto cose bruttissime, soprattutto inseguiva le mogli di altri piloti o dirigenti francesi. La stampa del suo paese lo ha sempre coperto” E Mansell e Senna? ”Nigel era il mio compagno di squadra, inglese in un team inglese: la situazione era difficile, ma è stato un confronto normale. Riguardo Ayrton la stampa continuava a farmi assist per creare polemiche ma io non avevo problemi”. Qual è stata la sua stagione più bella? ”Ne ho vissute tante, mi è capitato spesso di giocarmi il titolo all’ultima gara. L’anno più difficile è stato il 1987, anche perché un brutto incidente a Imola, in cui picchiai la testa, mi fece perdere velocità. Però alla fine ho vinto il Mondiale”. Quando correva [...] si sorpassava: quale manovra ricorda più volentieri? ”Tutti parlano di quella su Senna all’esterno al GP d’Ungheria 1986. In realtà il più bello lo feci in Francia nell’85, quando con la Brabham regalai il primo successo alle gomme Pirelli. Al Castellet infilai in una lunga curva a destra la Williams di Keke Rosberg, che era più veloce sul rettilineo, dopo averlo seguito e studiato per 10 giri”. [...] non ha mai corso con la Ferrari? ”Perché da pilota era meglio battere la Ferrari che aver successo con lei. Al titolo ”Trionfa la Ferrari guidata da Alboreto’, io preferivo ”Vince Piquet sulla Brabham’. E poi il Commendatore (Enzo Ferrari; n.d.r.) non voleva pagare mai niente: se da un altro team prendevi 4 di ingaggio lui ti offriva 1. Ci sono stati dei contatti negli anni ma lui stava attento a parlare con me, aveva paura di far incazzare Ecclestone, in quegli anni titolare della Brabham. Mandava avanti il suo ds Piccinini, che chiamavano ”il prete’…”. Come faceva a essere così spiritoso prima dal via sulla griglia di partenza? ”Magari ero così per scaricare il nervosismo. C’era tensione e allora era meglio parlare e scherzare per non pensare, l’importante era concentrarsi nei 30” prima del semaforo” [...]» (Gianluca Gasparini, ”La Gazzetta dello Sport” 4/4/2007) • Sette figli (tra cui il pilota Nelsinho) da quattro mamme: «[...] Con la prima moglie Maria Claro diventa [...] papà di Geraldo che per hobby gareggia con i camion. [...] arriva Nelsinho; la mamma si chiama Silvia che gli ha dato pure Kelly [...] e Julia [...] E qui saltano fuori addirittura due gemelli. Ma come? ”Molto semplice: contemporaneamente a Kelly da Silvia mi nasceva anche Laszlo da Katarina ed allora li abbiamo sempre considerati gemelli [...]” [...] si arriva a Viviane, l’attuale moglie, che gli ha regalato Pedro e Marco [...]» (Raffaele Dalla Vite, ”La Gazzetta dello Sport” 26/4/2008)