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 2005  ottobre 16 Domenica calendario

Bakoyannis Dora

• Nata ad Atene (Grecia) il 6 maggio 1954. Politico. Sindaco di Atene. «[...] ha [...] rischiato di essere uccisa pochi giorni prima di giurare come primo cittadino della metropoli. Il telefonino che squilla, la signora, seduta sul sedile posteriore dell’auto di servizio con il motore già acceso, che piega il capo e allunga la mano destra per cercare il cellulare nella borsetta; la fucilata di un pazzo che le sfiora i capelli prima di colpire superficialmente il collo dell’autista, salvo anch’egli per miracolo. [...] Altissima, fiera, gentile, sorridente, Kyria Dora [...] è una donna di indubbie capacità, di notevole fascino e di riconosciuto carisma. ”Una persona che riempie lo spazio”, ammettono, senza sostanziali differenze, i suoi sostenitori e persino gli oppositori, che le riconoscono professionalità e ostinazione. Dote, quest’ultima, che la signora Bakoyannis ha ereditato dal padre, l’ex primo ministro Costantino Mitsotakis, l’unico leader che sia riuscito a interrompere, per tre anni, l’indiscusso predominio politico del Pasok [...] Eppure Dora (la chiamano tutti per nome) soffre l’ingombrante presenza del genitore, un cretese con la mania del grande capofamiglia, o del capoclan che pensa e ritiene di agire sempre per il bene dei suoi sudditi. Politicamente, la liberale Dora somiglia al padre, che è anche presidente onorario del suo stesso partito di centro-destra, Nuova Democrazia, ma nella vita sociale, pur accettando le lusinghe della corte (un’accentuata debolezza di famiglia), cerca di distanziarsene: tanto il genitore è legato alle tradizioni quanto Dora si presenta come una donna moderna, tollerante [...] non si pensi alla solita figlia di papà, concessa alla politica per mero diritto dinastico. Certo, la benedizione e la compiacenza del genitore l’hanno favorita, e probabilmente Dora non sarebbe ”Dora” senza la potenza di Costantino Mitsotakis. Tuttavia va detto che la prima donna di Atene ha saputo ritagliarsi autorevolmente un proprio spazio politico, nonostante abbia alle spalle una vita privata punteggiata dal dolore. Aveva sposato un brillante giornalista, Pavlos Bakoyannis, il quale, partito da pozizioni progressiste, aveva deciso di convergere verso il centro-destra di Nuova Democrazia, ed era stato eletto deputato proprio per contrastare lo strapotere del socialista Andreas Papandreu. Dotato di grandi capacità oratorie, Pavlos sapeva infiammare la platea: più che uomo di partito, era un polemista, dotato di straordinario senso critico. Forse per questa ragione, il 26 settembre del 1989, nel pieno di uno scandalo di regime che, attraverso le scorribande finanziarie del bancarottiere George Koskotas, aveva raggiunto e colpito il vertice del Pasok, a cominciare dal suo leader Papandreu, un commando del gruppo terroristico 17 novembre scese in campo e lo uccise. [...] Dora, madre di due figli, un maschio e una femmina, ha reagito al crimine con grande coraggio e nobile alterigia. [...] Si arrabbiava soltanto quando le dicevano che era entrata in politica sfruttando la morte del marito. [...] Il suo seggio parlamentare ovviamente le stava stretto. Nel 2000, quando il partito Nuova Democrazia pareva vicino alla vittoria (fu sconfitto dal Pasok per 70.000 voti), si parlava di un prestigioso incarico per la signora Bakoyannis: un ministero-chiave, forse gli Esteri. [...] Sostenuta dal secondo marito, l’imprenditore Isidoro Kuvelos, dai figli e naturalmente dall’onnipresente padre, la signora ha puntato le sue carte sul comune di Atene [...] C’è chi è pronto a scommettere che, in un futuro non prossimo ma neppure troppo lontano, potrebbe salire gli scalini del Megaro Maximou, la palazzina dove si trova l’ufficio del primo ministro [...]» (Antonio Ferrari, ”Sette” n. 5/2003).