Luca Calamai, ཿLa Gazzetta dello Sport 16/10/2005;, 16 ottobre 2005
«Io amo la Fiorentina grazie a i’ mi babbo. Poero babbo Fiorello, un c’è più. Lui era come me, faceva tutto i’ contrario di quello che andava di moda
«Io amo la Fiorentina grazie a i’ mi babbo. Poero babbo Fiorello, un c’è più. Lui era come me, faceva tutto i’ contrario di quello che andava di moda. A Ponticino erano tutti pe’ la Juve e pe’ i Pci. I’ mi’ babbo scelse la Fiorentina e votava democristiano. Io ho vacillato solo un anno. Un amico di mi’ babbo, i’ Lipparini, che faceva i’ guardiano della diga di Ponticino era pazzo del Bologna e mi regalò una maglia di quelle vere, con il numero 10, quello di Haller. I’ Lipparini era un mito. Era separato dalla moglie, il primo separato di Ponticino. Diciamo che la sua fu corruzione di minorenne. Ma è durata pochi mesi. A Bologna, invece, sono finito in una rissa da stadio dopo un gol di Bettarini. Come dire: un miracolo. Quello che faceva la pubblicità ai capelli, come si chiama? Sì, Ragazzi, Cesare Ragazzi. Me ne disse di tutti i colori» (Pupo).