Antonello Capone, ཿLa Gazzetta dello Sport 14/10/2005;, 14 ottobre 2005
Victor Uckmar, tributarista di fama internazionale, dice che l’agenzia delle entrate ha commesso una discriminazione bloccando il compenso di 3-4 milioni di euro riservato dalla Rai a Maradona per la partecipazione a ”Ballando sotto le stelle”: «Nella pratica, specie quando si trattava di calciatori residenti, lo Stato ha agito esclusivamente nei confronti delle società calcistiche, contestando la mancata effettuazione delle ritenute, e non nei confronti dei calciatori, in relazione ai maggiori redditi da lavoro dipendente non dichiarati
Victor Uckmar, tributarista di fama internazionale, dice che l’agenzia delle entrate ha commesso una discriminazione bloccando il compenso di 3-4 milioni di euro riservato dalla Rai a Maradona per la partecipazione a ”Ballando sotto le stelle”: «Nella pratica, specie quando si trattava di calciatori residenti, lo Stato ha agito esclusivamente nei confronti delle società calcistiche, contestando la mancata effettuazione delle ritenute, e non nei confronti dei calciatori, in relazione ai maggiori redditi da lavoro dipendente non dichiarati. Nel caso Maradona, invece, l’amministrazione finanziaria ha proceduto a una inammissibile duplicazione d’imposta, notificando avvisi di accertamento fondati sul medesimo presupposto impositivo sia alla società Napoli calcio sia al calciatore. E, se di vera e propria duplicazione di imposta non si vuol parlare (considerato che non vi è stata riscossione nei confronti di entrambe le parti), allora non può che configurarsi una solidarietà tra società di calcio e calciatore in relazione a quella pretesa fiscale. Il diverso trattamento del giocatore argentino, rispetto ai giocatori residenti in Italia, viola il principio di non discriminazione della convenzione Italia-Argentina contro le doppie imposizioni: un argentino in Italia dev’essere trattato come un italiano. aberrante il sistema previsto dal legislatore tributario per le notifiche ai non residenti; esse vengono effettuate secondo le stesse modalità che il codice civile prevede per gli ”irreperibili assoluti”. Sulla questione di incostituzionalità di tale normativa si è già pronunciata la nostra Corte costituzionale, ma con un nulla di fatto, poiché la questione era stata mal posta. Auspico, pertanto, un intervento in proposito del nostro legislatore o un più proficuo coinvolgimento della Corte costituzionale, altrimenti sarà necessario rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo, affinché il trasferimento all’estero non impedisca ogni difesa nei confronti di atti di imposizione che siano illegittimi. A ben vedere sono proprio le adottate modalità di notifica che hanno originato l’assurdità del caso Maradona, impedendogli di difendersi adeguatamente e hanno così determinato l’irragionevole disparità di trattamento rispetto al Napoli calcio e ai suoi colleghi calciatori, che invece lo hanno fatto e proficuamente!». Cosa può fare ora Maradona? «Coobbligato solidale, potrà far valere la sentenza favorevole e passata in giudicato emessa nei confronti della società ed opporla al fisco per evitare il pagamento dei 30 milioni di euro pretesi. Certo, il calciatore non è rimasto inerte – come occorre fare per valersi dell’art. 1306 c.c. – e a suo sfavore vi è una sentenza della Cassazione a lui direttamente riferita».