Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  ottobre 14 Venerdì calendario

STEINMEIER

STEINMEIER Frank-Walter Detmond (Germania) 5 gennaio 1956. Politico. Della Spd. Ministro degli Esteri nella Grosse Koalition di Angela Merkel (2005-2009). «[...] Uomo ombra di Schroeder [...] dal 1999 ministro della cancelleria [...] Definito ”una star silenziosa della squadra di Schroeder di cui neanche gli avversari politici possono dire male” [...]» (Paola Coppola, ”la Repubblica” 14/10/2005). «[...] le sue conoscenze di inglese sono modeste, è riservato nei rapporti con la stampa, non è un uomo dai grandi proclami, ma conosce e padroneggia le dinamiche di Palazzo come pochi altri. dal 1993 che [...] è il più stretto collaboratore di Schröder, e dal 1998 capo del suo ufficio. Nel 2002 organizzò per conto del cancelliere la divisione Europa, che di fatto sollevò il ministero degli Esteri dalle sue competenze in materia. [...] ha fatto poche dichiarazioni pubbliche, se non che ”la politica estera di pace sotto il governo Schröder, è diventato un tema di identificazione dell’Spd”; che intende portare avanti il corso del suo predecessore Joschka Fischer, dunque le trattative diplomatiche per dissuadere l’Iran dall’acquisto di uranio arricchito; che vuole mantenere stretti rapporti con la Russia, vitali per il rifornimento energetico nazionale; che insisterà, come aveva già fatto Schröder, nella richiesta di limitare il contributo della Germania alle casse dell’Ue all’1 per cento del pil. Per quel che riguarda i rapporti con gli Stati Uniti [...]ha detto allo Spiegel: ”Continueremo a inviare truppe di pace, ma non in Iraq. D’altro canto non credo che Washington intenda farci questa richiesta”. [...]» (’Il Foglio” 24/11/2005).