varie, 13 ottobre 2005
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Fazzi Pietro
• il 3 agosto 1958. Politico. Sindaco di Lucca. Membro di Forza Italia, nel 2005 fu espulso dal partito dopo uno scontro con Pera. «Espulso con ignominia, accusato di ”irresponsabilità”, di voler ”danneggiare il partito”, di ”diffamare e gettare discredito sulla seconda carica dello Stato”. L’attacco frontale al presidente del Senato Marcello Pera, accusato di ”gravi intromissioni” in affari locali, è costato al primo cittadino di Lucca, il sindaco di Forza Italia Pietro Fazzi, un provvedimento di espulsione firmato dal coordinatore del partito Sandro Bondi. [...] questo provvedimento è l’ultimo atto di una lunga guerra che si svolge su due fronti: quello personale che oppone da anni Pera (lucchese) al sindaco Fazzi, e quello politico che spacca il partito tra la componente laico-socialista e l’ala emergente degli ”azzurri”. [...] Non è mai stato tenero con il partito Fazzi [...] ex democristiano, promotore finanziario con brevetto di paracadutista della Folgore. [...] denuncia apertamente le ”ingerenze del presidente del Senato” nel processo di privatizzazione di Gesam Gas, l’azienda che ha Lucca distribuisce il metano assieme ad Enel Gas. Il Comune vorrebbe vendere il 40 per cento della Gesam Gas, mantenendo però il controllo della maggioranza. Enel gas si è detta disposta ad acquistare il 100 per cento della quota, opzione non gradita dal sindaco. Pera, secondo Fazzi, sarebbe intervenuto telefonicamente più volte su consiglieri della Gesam perché non votassero contro Enel. Il tutto ”a causa della sua amicizia con il presidente dell’Enel Conti”, che avrebbe promesso a Lucca ”un non meglio precisato contributo economico”. La denuncia di Fazzi fa scattare l’immediata rappresaglia del partito, con l’espulsione ”per le affermazioni gravissime e irresponsabili, le insinuazioni inammissibili e diffamatorie” nei confronti di Pera. [...] Fazzi ammette i dissapori politici con Pera: ”Siamo le due anime del partito lucchese. Io credo di interpretare quella più moderna, che si è battuta per non avere in giunta i riciclati della Prima repubblica. Per questo pago e mi ritrovo cacciato in modo grottesco contro ogni regolamento da chi, come Pera, è stato il padre della riforma costituzionale per il giusto processo. A me il processo non lo hanno neanche fatto. E dell’espulsione ho saputo dalle agenzie di stampa. Nessuno mi ha cercato”. Il precedente più clamoroso dello scontro tra i due risale al luglio 2002, quando il presidente del Senato convoca gli assessori di Forza Italia. Li segue anche il sindaco, ma Pera dice a Fazzi che vuole incontrare solo gli assessori. I quali insorgono - ”O tutti o nessuno” - e tornano indietro. la guerra. Alla ricandidatura il partito cerca di non far rieleggere il sindaco e non prepara neanche i volantini. Fazzi passa al primo turno con il 54 per cento. Un successo che lo spinge a fare una giunta ”indipendente”. Del resto già da democristiano Fazzi aveva avuto qualche problema: nel ’90, a causa delle sue critiche al sottosegretario lucchese Angelini, non viene ricandidato dal partito. [...]» (Marco Gasperetti, Alessandro Trocino, ”Corriere della Sera” 13/10/2005).