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 2005  ottobre 13 Giovedì calendario

Kanaan Ghazi

• Bhamra (Siria) 1942, Damasco (Siria) 12 ottobre 2005 (suicidio). Politico • «[...] ministro degli Interni, ex capo dei servizi siriani e grande “burattinaio” della politica libanese [...] Ha finito un’intervista, poi è tornato nel suo ufficio, ha aperto un cassetto, ha preso la pistola, se l’è infilata in bocca e ha tirato il grilletto. Questa, quanto meno, è la ricostruzione degli avvenimenti fatta dal governo di Damasco: Ghazi Kanaan [...] La sua morte sembra fin troppo “comoda” per il regime di Damasco, che è stato chiamato in causa dalla commissione Onu per l’omicidio di Rafiq Hariri [...] e ora ha a disposizione un eccellente capro espiatorio. Kanaan potrebbe diventare l’indiziato principe, ovviamente incapace di smentire un coinvolgimento diretto nell’attentato. [...] gli Stati Uniti avevano “congelato” i beni di Kanaan nelle banche Usa, per il suo presunto coinvolgimento in attività terroristica. La sua morte dovrebbe quindi alleggerire la pressione sulla Siria, di fatto disinnescando la possibilità di un intervento americano a Damasco. C’è anche chi sottolinea che la morte di Kanaan equivale alla scomparsa di un pericoloso - sia pur ipotetico - rivale per Bashar el-Assad. Potentissimo esponente del clan alauita, cuore del regime, Kanaan era stato nominato ministro poco tempo dopo il suo ritorno in Siria, dopo aver di fatto controllato il Libano come proconsole di Damasco per vent’anni, dal 1982 al 2002. Il suo atteggiamento “pragmatico” e realista ne faceva una possibile alternativa al presidente, quindi di fatto una minaccia. Con la sua sparizione, si assottiglia ulteriormente la pattuglia degli “uomini di Hafez”, cioè dei consiglieri più vicini ad Assad padre. [...] Il suicidio - ed è corretto chiamarlo “presunto” - appare poi poco “in tono” con il personaggio Kanaan. Perché il ministro era uomo da passare indenne attraverso infinite crisi e aveva superato senza conseguenze anche la guerra civile libanese. Perché il tono dell’intervista lasciava pensare tutto, fuorché l’intenzione di farla finita. Il ministro aveva rimandato al mittente le accuse di Ntv, considerata la grande nemica di Hariri, secondo cui Kanaan aveva preso dieci milioni di dollari per far adottare la legge elettorale che aveva dato la vittoria all’alleato nel 2002, quando questi era all’opposizione. I rapporti fra i due ex alleati, Hariri e Kanaan, erano sempre molto buoni: proprio questo elemento aggiunge altri dubbi all’ipotesi che sia bastata l’accusa di coinvolgimento nel delitto di San Valentino per spingere Kanaan a tirare il grilletto» (Giampaolo Cadalanu, “la Repubblica” 13/10/2005).