10 ottobre 2005
La guardia al volante del blindato, vedendo il camion Iveco che gli stava davanti fermarsi di colpo, e adocchiando nello specchietto retrovisore tre tizi che erano scesi di corsa dalla Citroen Xsara e correvano verso di lui impugnando qualcosa, e vedendo che pure dal terrapieno dall’altra parte erano sbucati altri tre che agitavano probabilmente delle calibro 9, ha innestato la marcia indietro e spingendo a più non posso sull’acceleratore ha cozzato contro il muso della Citroen, distruggendola
La guardia al volante del blindato, vedendo il camion Iveco che gli stava davanti fermarsi di colpo, e adocchiando nello specchietto retrovisore tre tizi che erano scesi di corsa dalla Citroen Xsara e correvano verso di lui impugnando qualcosa, e vedendo che pure dal terrapieno dall’altra parte erano sbucati altri tre che agitavano probabilmente delle calibro 9, ha innestato la marcia indietro e spingendo a più non posso sull’acceleratore ha cozzato contro il muso della Citroen, distruggendola. Poi con gli altri due colleghi guardie giurate s’è messo a sparare dalle feritoie del furgone. Uno dei banditi è stato colpito in fronte ed è andato giù secco. Gli altri, che stavano sparando come pazzi senza però colpire nessuno, sono scappati a piedi e probabilmente sono saltati a bordo di un’altra macchina che li aspettava più in là. Una gigantesca battuta, con gli elicotteri, è stata organizzata nelle ore successive, ma senza esito. L’oggetto che agitava il bandito fuggito era una bomba di fabbricazione slava. I banditi avevano anche un’altra bomba militare e un disturbatore di frequenze. Sul blindato c’erano 500 mila euro. Il morto si chiamava Francesco Berriola, aveva 36 anni, abitava ai Quartieri Spagnoli. Era andato dentro già parecchie volte. Lunedì 3 ottobre sulla Napoli-Bari, svincolo per Nola. Ore 7.30 del mattino.