Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  ottobre 07 Venerdì calendario

Giovedì 6 ottobre Giorgio Panini, di 63 anni, imprenditore figlio di imprenditori, ha aperto gli occhi alle sei di mattina, «si è alzato, ha caricato una beretta 7,65 e ha sparato alla moglie che dormiva accanto a lui in una delle camere al primo piano»

Giovedì 6 ottobre Giorgio Panini, di 63 anni, imprenditore figlio di imprenditori, ha aperto gli occhi alle sei di mattina, «si è alzato, ha caricato una beretta 7,65 e ha sparato alla moglie che dormiva accanto a lui in una delle camere al primo piano». poi uscito dalla stanza e sul ballatoio ha incontrato il domestico cingalese, di 28 anni, che s’era svegliato di soprassalto per l’esplosione. Ha sparato anche a lui, senza però ucciderlo. Il giovane è corso di nuovo su in camera sua e s’è chiuso dentro. Panini ha preso allora una fucile, ha salito le scale e giunto davanti alla porta dietro cui stava il domestico l’ha sfondato e ha subito esploso vari colpi contro l’uomo che gli stava, ansimante, rannicchiato di fronte. Avendolo visto morto, s’è lavato, vestito e ha raggiunto in macchina Genova, studio degli avvocati Garaventa & Sommella. Qui, con molta calma, ha spiegato quello che era successo senza però dir nulla relativamente al perché. Idem poco dopo a Palazzo di Giustizia (erano ormai le undici del mattino): i carabinieri lo interrogavano e Panini talvolta balbettava o pareva perdersi, qualche altra dava la sensazione di esser lucido. Sul delitto, nessuna spiegazione. La moglie si chiamava Mariangela Costagny e aveva 63 anni. Era andata a vivere con Panini nell’’85, lasciando a Santa Margherita un marito e due figlie. Nessun dramma, per questo: anzi i due nuclei familiari si frequentavano, le figlie essendo ormai di 29 e 30 anni. Il nome del domestico non è stato reso pubblico. L’assassino è un uomo ricco e viveca con la signora Castagny in una villa di tre piani circondata da un parco. Il magistrato, ritenendolo oltretutto pericoloso per se stesso, ne ha disposto intanto il ricovero nell’ospedale psichiatrico San Martino. In Scoffaro, frazione di Torriglia, entroterra genovese, giovedì 6 ottobre, ore 6 del mattino.