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 2005  ottobre 03 Lunedì calendario

Anno II - Ottantanovesima settimanaDal 26 settembre al 3 ottobre 2005Proporzionale e maggioritario. Potrebbe davvero capitare che alle prossime elezioni politiche gli italiani votino col sistema proporzionale invece che con il sistema maggioritario

Anno II - Ottantanovesima settimana
Dal 26 settembre al 3 ottobre 2005

Proporzionale e maggioritario. Potrebbe davvero capitare che alle prossime elezioni politiche gli italiani votino col sistema proporzionale invece che con il sistema maggioritario. La differenza è questa: col proporzionale a ogni partito viene dato un numero di seggi in proporzione ai voti che ha preso. Se hai avuto il 10 per cento dei voti e i seggi sono mille, ti verranno dati cento seggi. Siccome con questo sistema è difficile che qualcuno prenda il 51 per cento dei voti, i governi si formano in genere attraverso accordi tra il partito che ha più voti e altri minori a lui più affini, che poi inevitabilmente lo ricatteranno. Si dice per questo che il proporzionale produce governi instabili. Quello che sta accadendo in Germania adesso, dove socialdemocratici e democristiani, col 35 per cento a testa, non riescono ancora a fare il governo e dovranno mettersi d’accordo tra loro (è come se da noi facessero un governo Berlusconi e D’Alema) fa capire bene i problemi posti da questo sistema (a proposito: la vittoria della Merkel a Dresda domenica scorsa non ha cambiato il quadro).
Col maggioritario, invece, non importa che percentuale di voti prendi, importa che tu risulti il primo nel tuo collegio. Se i candidati sono due, uno prende il 51 e l’altro il 49 per cento, quello col 51 prende il seggio e l’altro niente. Se in tutti i collegi i candidati del partito Giallo battono per 51 a 49 i candidati del partito Blu, i candidati del partito Giallo - che hanno il 51 per cento dei voti - prendono il 100 per cento dei seggi, quelli del partito Blu, benché votati da quasi la metà degli elettori, neanche uno. Non è giusto, però i governi prodotti da Parlamenti eletti col maggioritario sono stabili: in un modo o nell’altro Berlusconi, che è stato eletto con un sistema maggioritario (con mille correzioni, ma sempre maggioritario), è al governo dal primo giorno della legislatura e ci resterà fino all’ultimo. Ai tempi della Democrazia cristiana, quando si votava col proporzionale, i governi duravano in media sei mesi.

Leader. C’è un’altra differenza fondamentale tra proporzionale e maggioritario: nel maggioritario contano le persone perché alla fine, dovendo decidere tra due o più candidati, si sceglie in definitiva guardando alla storia personale, alla simpatia, alla bellezza: il numero di parlamentari avvenenti non è mai stato così alto come nelle ultime legislature e non a caso Berlusconi consegna sempre ai suoi candidati di una specie di kit cosmetico che ne renda meno ardua l’elezione. Nel proporzionale, invece, si vota un partito o una coalizione di partiti, quindi un progetto di governo o un’idea politica forte (i comunisti, i cattolici ecc.). I candidati, i loro nomi e cognomi, le loro caratteristiche personali contano molto di meno. La politica la fanno i capi degli schieramenti, che non hanno neanche bisogno di stare al governo. Negli anni 60-80 il segretario della Dc o del Psi erano molto più importanti e potenti del presidente del Consiglio o del ministro degli Esteri.

Centrodestra. Come dicevamo, alle prossime elezioni politiche potrebbe davvero capitare che gli italiani non votino più col sistema maggioritario in vigore da una quindicina d’anni, ma con un sistema proporzionale nuovo: Berlusconi, Fini e Casini (Bossi è contrario, ma la Lega non fa troppe storie) hanno scelto il modello elettorale della regione Toscana e lo porteranno alla Camera per l’approvazione a partire dall’11 ottobre. L’accordo, che ha ricompattato il centro-destra, ha escluso Follini, che voleva ad ogni costo le primarie e, possibilmente, la testa di Berlusconi. Non avrà certamente Berlusconi e molto difficilmente otterrà le primarie. Calcoli fatti subito dai soliti specialisti hanno fatto vedere che la Casa delle Libertà potrebbe con questo sistema addirittura vincere o comunque perdere di poco e mantenere una grande capacità contrattuale nei confronti della maggioranza (quel potere di ricatto che il proporzionale garantisce più o meno a tutti quelli che hanno perso). Se vincesse, a quel che dicono tutti, Fini farebbe il premier, Berlusconi andrebbe al Quirinale e Casini resterebbe alla presidenza della Camera o farebbe il capo del partito unico di centrodestra: come abbiamo visto nel proporzionale il capopartito è più importante del premier. Follini, rimasto solo, dice che i suoi non voteranno in Parlamento la riforma elettorale e promette sfracelli. I giornali di destra (Giornale, Libero, Tempo) durante lo sciopero dei quotidiani di sabato e domenica 1-2 ottobre hanno scritto che Follini sarà sostituito molto presto o con Baccini o con Buttiglione.

Centro-sinistra. Tutto questo, naturalmente, facendo i conti senza l’oste, cioè senza il centro-sinistra. Vari problemi: la riforma adottata dal Terzetto (Berlusconi, Casini, Fini) è la stessa che il centro-sinistra s’è dato in Toscana e che in Toscana l’ha fatto vincere: cadono perciò pregiudiziali di natura tecnica (’il sistema favorisce Berlusconi”, ecc.); nel centro-sinistra ci sono un mucchio di proporzionalisti, sparpagliati in tutti gli schieramenti, a cominciare da Rifondazione che è proporzionalista al cento per cento; costoro, sia pure a mezza bocca, hanno detto: ”Beh, forse vale la pena di andarlo a vedere, questo gioco”; poiché si voterà a scrutinio segreto è abbastanza scontato che molti parlamentari di centro-sinistra voteranno, non visti, a favore della nuova legge (quando un parlamentare si comporta così lo si qualifica come ”franco tiratore”). Prodi ha un problema enorme: col proporzionale si vota per un partito e Prodi il partito non ce l’ha; potrebbe iscriversi alla Margherita, ma qui c’è il suo avversario acerrimo Rutelli da cui Prodi non può e non vuole dipendere (ricordiamo: col proporzionale il capo-partito è più forte del capo-governo); potrebbe fare una Lista Prodi, cioè provocare una scissione nella stessa Margherita; sarebbe questa la decima formazione del centro-sinistra, non prenderebbe più voti degli altri partiti, insomma mostrerebbe che il leader della coalizione di sinistra è, quanto a seguaci veri, piuttosto debole; potrebbe entrare nei Ds? Questo è escluso. Il nuovo sistema elettorale potrebbe addirittura avere l’effetto di far declinare, fino a farla scomparire, la candidatura Prodi. Figurarsi se alle primarie del centrosinistra, poi, Prodi non raccogliesse tutti i suffragi che ci si aspetta. Infine, i soliti tecnici hanno calcolato che col nuovo sistema i diesse guadagnerebbero parecchi seggi in più a discapito proprio della Margherita.

Finanziaria. Tremonti ha presentato la nuova finanziaria che muove 20 miliardi di euro. Sarà bene descriverla nel dettaglio quando sarà approvata: da oggi fino alla fine dell’anno verrà infatti modificata parecchio. Le proposte più clamorose riguardano tuttavia i tagli dei soldi destinati agli enti locali (Veltroni ha sùbito gridato che sarà costretto a tenere Roma al buio), la riduzione del 10 per cento degli stipendi dei politici (parlamentari, sindaci, consiglieri regionali, provinciali, comunali, insomma tutti) e il fatto che vi saranno estrazioni del Lotto ogni giorno. Solite reazioni: aspre critiche di sindacati e opposizione, compiacimento di governo e maggioranza. Però alla Confindustria (che è nemica di Berlusconi) la Finanziaria è piaciuta e Repubblica - principale giornale d’opposizione - ha scritto: ”Poteva andarci peggio”.

Fazio. Fazio è ancora governatore della Banca d’Italia. Però si è saputo che alla fine di luglio aveva ricevuto un avviso di garanzia per abuso d’ufficio, di cui non era stata data notizia per un accordo tra l’avvocato Coppi, che difende il governatore, e gli stessi magistrati. Il Consiglio superiore della Banca, l’unico che potrebbe rimuoverlo, gli ha invece riconfermato la sua fiducia.

Parmalat. Questa settimana Parmalat torna in Borsa. A tutti coloro che sono rimasti bruciati dai bond emessi all’epoca Tanzi verrà data la possibilità di diventare azionisti della nuova Parmalat. Il commissario straordinario Bondi, artefice del risanamento, potrebbe essere dirottato sull’Alitalia, entrata nuovamente in grande sofferenza, e il cui amministratore Cimoli, che era stato insediato appena il 6 maggio, potrebbe essere presto costretto a lasciare.

Razzismo. Una bambina di 13 anni, che vive a Tollegno - vicino a Biella -, figlia di una marocchina e di un italiano (il padre è morto l’anno scorso), ha dovuto subire le prepotenze di tre ragazzini italiani, che già l’avevano insultata con uno ”sporca negra” poche sere prima. Costoro l’hanno bloccata e picchiata la mattina presto, mentre andava a buttare il sacchetto della spazzatura. Alla piccola sono rimasti lividi sul collo, che lei ha tentato di nascondere alla madre sciogliendosi i capelli, e il disegno di una svastica inciso sull’avambraccio. In classe, l’insegnante d’italiano s’è accorta del suo turbamento, ha chiamato i vigili urbani, la madre, il magistrato. Al medico, la piccola italo-marocchina ha detto in lacrime: ”Perché non mi dai una pillola, così divento bianca?” Indignazione generale, a partire dal presidente della Provincia che ha implorato la famiglia di non tornare in Marocco. Gli inquirenti hanno già identificato i tre minorenni autori della bravata.