Guido Olimpio, ཿCorriere della Sera 8/10/2005;, 8 ottobre 2005
Poiché un principio tratto dai testi sacri dell’Islam proibisce ai musulmani di imitare cristiani ed ebrei, lo sceicco Abdallah Al Najdi ha emesso nel 2003 una fatwa riguardante il calcio nella quale si stabilisce che il regolamento internazionale deve essere ignorato: sul campo non devono esserci le linee bianche che compongono il rettangolo di gioco (un’invenzione dei non-credenti); chi pronuncia le parole «fallo», «goal», «corner», «fuorigioco», «rigore» deve essere espulso e rimproverato in pubblico, ma non dall’arbitro la cui presenza è inopportuna e inutile; i giocatori scorretti non vanno puniti con ammonizioni ed espulsioni ma con sanzioni tratte dalle Sharia; le squadre non devono avere undici giocatori; in campo non ci devono essere due squadre; i giocatori devono indossare abiti normali o tradizionali (le lunghe vesti bianche), vietati numeri e colori vivaci; per «violare le dispotiche leggi internazionali», la porta deve avere solo due pali, niente traversa; i due tempi da 45 minuti non vanno rispettati; se l’incontro finisce in parità, niente supplementari o rigori, si va a casa; il giocatore che dopo aver infilato la palla tra i due pali esulta cercando l’abbraccio dei compagni («come capita in America o in Francia») va punito; stessa sorte per chi, finita la gara, commenta «io ho giocato così
Poiché un principio tratto dai testi sacri dell’Islam proibisce ai musulmani di imitare cristiani ed ebrei, lo sceicco Abdallah Al Najdi ha emesso nel 2003 una fatwa riguardante il calcio nella quale si stabilisce che il regolamento internazionale deve essere ignorato: sul campo non devono esserci le linee bianche che compongono il rettangolo di gioco (un’invenzione dei non-credenti); chi pronuncia le parole «fallo», «goal», «corner», «fuorigioco», «rigore» deve essere espulso e rimproverato in pubblico, ma non dall’arbitro la cui presenza è inopportuna e inutile; i giocatori scorretti non vanno puniti con ammonizioni ed espulsioni ma con sanzioni tratte dalle Sharia; le squadre non devono avere undici giocatori; in campo non ci devono essere due squadre; i giocatori devono indossare abiti normali o tradizionali (le lunghe vesti bianche), vietati numeri e colori vivaci; per «violare le dispotiche leggi internazionali», la porta deve avere solo due pali, niente traversa; i due tempi da 45 minuti non vanno rispettati; se l’incontro finisce in parità, niente supplementari o rigori, si va a casa; il giocatore che dopo aver infilato la palla tra i due pali esulta cercando l’abbraccio dei compagni («come capita in America o in Francia») va punito; stessa sorte per chi, finita la gara, commenta «io ho giocato così... Lui ha fatto quel passaggio... La nostra difesa ha sbagliato...».