Notizie tratte da: Ingeborg Walter, Lorenzo il Magnifico e il suo tempo, Donzelli editore, 2005, 7 ottobre 2005
Lingua zerga. Linguaggio cifrato con cui Lorenzo e i suoi amici di brigata da ragazzi comunicavano per iscritto, per parlare di fatti osceni
Lingua zerga. Linguaggio cifrato con cui Lorenzo e i suoi amici di brigata da ragazzi comunicavano per iscritto, per parlare di fatti osceni. Per esempio la parola ”pesce” alludeva alle donne di piacere. Così l’amico Luigi Pulci una volta scrisse a Lorenzo di tornare a Firenze dal Mugello perché in una casa si era acquartierato un ”branco di pesci”. Lorenzo non godeva di buona reputazione per il suo stile di vita licenzioso, e invano il suo precettore, Gentile Becchi, ebbe più volte a rimproverarlo per averlo sorpreso di notte girare per la città in compagnia di donne di facili costumi.