Notizie tratte da: Raoul Pupo, Il lungo Esodo. Istria: le persecuzioni, le foibe, l’esilio, Rizzoli, 2005, 7 ottobre 2005
Foibe/2. Con l’accordo di Belgrado del 9 giugno 1945 la Venezia Giulia fu divisa in due zone di occupazione: la zona A (la fascia di territorio da Trieste al confine austriaco lungo la valle dell’Isonzo oltre alla base navale di Pola), affidata all’amministrazione militare anglo – americana, e la zona B, comprendente il resto della regione, affidata all’amministrazione jugoslava
Foibe/2. Con l’accordo di Belgrado del 9 giugno 1945 la Venezia Giulia fu divisa in due zone di occupazione: la zona A (la fascia di territorio da Trieste al confine austriaco lungo la valle dell’Isonzo oltre alla base navale di Pola), affidata all’amministrazione militare anglo – americana, e la zona B, comprendente il resto della regione, affidata all’amministrazione jugoslava. Le autorità jugoslave che s’insediarono misero in atto una repressione analoga a quella popolare dell’autunno 1943, a cui, con valenza puramente simbolica, fu dato il nome di foibe. In realtà buona parte delle vittime delle uccisioni di massa (alcune migliaia) non trovò la morte nelle cavità carsiche. A differenza delle foibe precedenti, inoltre, si trattava di una repressione dall’alto finalizzata all’instaurazione del potere, che colpì anche sloveni e croati contrari al nuovo ordine.