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 2005  ottobre 07 Venerdì calendario

HWANG WOO SUK Chungcheong (Corea del Sud) 15 dicembre 1952. Scienziato • «Si sposta sempre con guardie del corpo armate

HWANG WOO SUK Chungcheong (Corea del Sud) 15 dicembre 1952. Scienziato • «Si sposta sempre con guardie del corpo armate. Lavora almeno 16 ore al giorno nel suo laboratorio universitario. E deve continuamente fuggire alle migliaia di richieste quotidiane di chi in tutto il mondo vede in lui il possibile ”guru” capace di curare anche in extremis esistenze distrutte dalla malattia. L’hanno definito ”il mago che ridona la vita”, ”l’uomo più importante di Corea”, ”la speranza che arriva dall’Asia”, ”lo scienziato del futuro”. Ma anche ”il mostro della clonazione”, ”l’assassino di embrioni”, il ”pericolo più grave per le prossime generazioni”. A incontrarlo nel suo ufficetto al secondo piano dell’edificio numero 85 nell’istituto di ”Thieriogeneologia” della facoltà di Veterinaria a Seul si ha comunque l’impressione di uno studioso enormemente innamorato del suo lavoro. Come spesso avviene per gli uomini dominati dalla passione, Woo Suk Hwang appare più giovane dei suoi [...] anni. Ha modi cordiali, semplici, sbrigativi. Ma non nasconde di credere fermamente in ciò che fa. Una fede sviluppata sin da quando, meno che tredicenne, povero ragazzino di campagna in un villaggio sconvolto dalle crudeltà recenti della guerra di Corea, decise che avrebbe studiato veterinaria per curare le tre mucche di famiglia. ”Grazie alle nostre ricerche sulle cellule staminali, la vita degli uomini sulla Terra potrebbe presto migliorare enormemente. Attenzione, non penso che grazie alle nostre ricerche potremo ritardare in modo significativo la morte. Però certamente la qualità delle nostre esistenze sarà molto più alta”, dice con un largo sorriso. E azzarda una previsione: ”Forse entro un ventennio potremmo essere in grado di riparare larga parte dei tessuti umani e persino di ricostruire in laboratorio cellule staminali capaci di collegare i tessuti nervosi. Se fosse così, ci sono speranze per chi è paralizzato a letto dalla frattura della colonna vertebrale e l’interruzione del midollo spinale”. [...] Il suo nome è noto. [...] ”Ecco il prossimo candidato al Nobel per la medicina”, titolano i quotidiani sud-coreani. Non a caso il governo di Seul ha accresciuto le misure di sicurezza. Puntano su di lui per sviluppare l’economia del futuro: le bio-tecnologie. ”Troppe persone vogliono incontrarlo. Non escludiamo che qualche estremista cristiano o fanatico di qualsiasi tipo non cerchi di assassinarlo”, confidano i funzionari governativi che controllano le credenziali dei visitatori. [...] ”[...] siamo contrari a qualsiasi tipo di clonazione umana. I nostri limiti morali ed etici sono rigidissimi”, ci tiene a sottolineare. [...] ha dovuto giustificare la scelta di clonare Snoopy, un cagnolino afgano. ”Ma non lo farò mai per gli uomini”, aggiunge. Una difesa d’ufficio che diventa il fulcro della sua argomentazione: ”Nel caso di cellule umane non siamo mai intervenuti sugli embrioni”» (’Corriere della Sera” 7/10/2005).