Andrea Sorrentino, ཿla Repubblica 7/10/2005;, 7 ottobre 2005
«Oggi la modernizzazione più recente e la costruzione dei nuovi stadi per il Mondiale 2006 si svolgono all’insegna di una commercializzazione del calcio professionale tipica della nostra epoca, causando una autocoscienza di massa completamente modificata e stravolta
«Oggi la modernizzazione più recente e la costruzione dei nuovi stadi per il Mondiale 2006 si svolgono all’insegna di una commercializzazione del calcio professionale tipica della nostra epoca, causando una autocoscienza di massa completamente modificata e stravolta. Invece di stadi, popolari e aperti ad ogni disciplina sportiva, realizzati con lo scopo di aprire un evento destinato a pochi, si vanno studiando delle arene costruite quasi esclusivamente per il calcio e ripartite per categorie di consumatori: Vip, stampa, normali cittadini e tifosi. Le tribune sono rigidamente divise in base alle categorie di appartenenza. Il XXI secolo diventerà, più di ogni altro in passato, il secolo della comunicazione e anche della manipolazione» (Volkwin Marg, architetto).