Varie, 6 ottobre 2005
MESSINA
MESSINA Sebastiano Giarre (Catania) 26 agosto 1958. Giornalista. De ”la Repubblica”. «Si chiama ”Bonsai” la rubrica più temuta dai politici italiani. Sebastiano Messina, siciliano di Giarre, provincia di Catania, la scive tutti i giorni sulla ”Repubblica” svillaneggiando ipocrisie, bugie, contraddizioni dei protagonisti del teatrino della politica italiana. Forse è l’unico vero erede di Fortebraccio, Mario Melloni, il mitico corsivista dell’Unità. Fortebraccio era feroce. Messina è più ”leggero”. ”Cerco di coniugare ironia e distacco”, dice. Come è nata Bonsai? ”A causa del trattino [...] la polemica su centro-sinistra oppure centro sinistra [...] Cossiga diceva che senza trattino non faceva l’accordo. Ne nacque un putiferio politico. Mario Orfeo, allora capo del politico di ’Repubblica’, mi chiese un commento di venti righe. Lo feci. Il giorno dopo il direttore Ezio Mauro mi disse: ’La facciamo tutti i giorni?’ L’idea della rubrica è stata sua. [...] A volte arrivano le nove di sera e non ho la più pallida idea... [...] Quando Previti fece causa al Aldo Cazzullo, bravissimo collega della ’Stampa’, sostenendo di non aver mai detto a un comizio che loro avrebbero fatto piazza pulita. Allora scrissi: credo a Cazzullo, ma forse ha capito male, forse Previti aveva detto: ’Saremo una razza pudìca’. Oppure: ’Daremo una mazza a Lorica’. O magari: ’Sanremo, una chiazza pulita’. O addirittura: ’Faremo la pizza Lolita’ [...] La mia massima aspirazione è incontrare un lettore che mi dice: ho letto il suo articolo e mi sono fatto una grande risata [...] Cominciai a 14 anni collaborando con Sportivissimo, un giornale di Catania [...] Facevo il tifo per il Milan di Rivera, Prati e Sormani [...] Area Manifesto. Mi piaceva Pintor [...] Cominciai con un articolo per caso per l’Ora. Sergio Buonadonna lo lesse e mi chiese se volevo fare una sostituzione estiva nella redazione di Catania. Mi diedero 50 mila lire e l’autorizzazione a dormire nel divano letto del capo redattore [...] I Diari di Parretti, il Giornale del Sud di Pippo Fava, cronaca nera, giudiziaria, politica. Facevo il corrispondente per ’Repubblica’. Ebbi dei colpi di fortuna strepitosi: un’intervista al segretario della Dc Piccoli, una al presidente del Consiglio Spadolini e una al capo della Massoneria Battelli. Interviste fortunose, una al bar della base di Comiso, una di notte nel municipio di Messina, una nella pausa di un processo. Ma finirono in prima pagina. E alla fine mi assunsero’.[...]”» (Claudio Sabelli Fioretti, ”Sette” n. 45/2002).