Il Sole 24 Ore 25/09/2005, pag.29 John M. Coetzee, 25 settembre 2005
Tutti i ragazzi di Walt. Il Sole 24 Ore 25/09/2005. Nell’agosto del 1863, il soldato semplice Erastus Haskell del 141st New York Volunteers morì di febbre tifoide all’Armory Square Hospital di Washington, D
Tutti i ragazzi di Walt. Il Sole 24 Ore 25/09/2005. Nell’agosto del 1863, il soldato semplice Erastus Haskell del 141st New York Volunteers morì di febbre tifoide all’Armory Square Hospital di Washington, D.C. Poco dopo i suoi genitori ricevettero una lunga lettera da uno sconosciuto. "Ero molto in ansia per la sua (di Erastus, ndr) sorte" scriveva lo sconosciuto. E così tutti loro - era molto amato dagli inservienti... Tante notti ho passato in ospedale accanto al suo letto... - gli piaceva avermi sempre vicino, ma non si dava mai la pena di parlare - non dimenticherò quelle notti, la scena era insolita e solenne, i malati e i feriti buttati dappertutto sulle loro brandine... e questo caro giovanotto così vicino... - Non so nulla del suo passato ma, per quello che so di lui e per quello che di lui ho visto, era un nobile giovane - ho sentito che era uno al quale mi sarei affezionato molto... Vi scrivo questa lettera perché vorrei fare qualcosa almeno in sua memoria - il suo fato è stato duro, morire a quel modo - è uno dei nostri mille giovani soldati americani di cui non rimane memoria né fama, nessuno si occupa della loro oscura morte, ma io trovo tra loro i più preziosi e più regali... Povero figlio caro, anche se non eri figlio mio mi sono sentito di amarti come un figlio, per quel breve tempo in cui ti ho visto lì, a soffrire e morire. La lettera era firmata "Walt Whitman" e portava un indirizzo di Brooklyn. Scrivere lettere di condoglianze era solo uno dei doveri di cui Whitman si faceva carico in quanto "Missionario dei Soldati". Nel suo giro degli ospedali di Washington, portava in dono ai soldati biancheria fresca, frutta, gelato, tabacco, francobolli. E poi chiacchierava con loro, li consolava, li abbracciava e li baciava e se dovevano morire cercava di rendere meno dura la loro morte. "Mai prima i miei sentimenti sono stati così totalmente e (finora) così permanentemente assorbiti, fino alla radice, come da queste immense schiere di cari ragazzi, feriti, malati, morenti" scrisse. "In ospedale ho sviluppato affetti che serberò fino all’ultimo giorno e lo stesso - senza dubbio - faranno loro". Tra il 1862 e il 1865, Whitman, secondo i suoi calcoli, assistette circa centomila uomini. Anche se le sue incursioni non erano sempre e universalmente gradite - "Quell’odioso Walt Whitman, (viene) a fare discorsi sconci ed empi ai miei ragazzi" scrisse un’infermiera - in nessun caso gli fu sbarrato l’ingresso. Ci si potrebbe chiedere se oggi, a un uomo di mezza età, noto pornografo, sarebbe permesso frequentare i reparti, e aggirarsi dal capezzale di un bel giovane a quello di un altro, o se invece non verrebbe subito messo alla porta da un paio di inservienti. Whitman prese nota delle sue esperienze di Washington e in seguito le rielaborò in articoli di giornale e in conferenze, pubblicate nel 1876 in un’edizione a bassa tiratura dal titolo Memoranda During the War, che poi a sua volta avrebbe fatto parte di Specimen Days, pubblicato nel 1882, dieci anni prima della sua morte. Memoranda viene ora ripubblicato a cura di Peter Coviello, con un’introduzione esaustiva e ponderata e con note succinte. Non tutto quello che troviamo in Memoranda è frutto di esperienza personale. Anche se ci dà l’impressione di aver assistito all’assassinio di Abraham Lincoln al Ford’s Theater e ne fornisce una drammatica descrizione, Whitman di fatto non era presente all’evento. Ma riteneva di avere un rapporto speciale con Lincoln. Erano ambedue alti di statura. Whitman si trovò spesso presente al passaggio del presidente per strada ed era convinto che, al di sopra della folla, il leader eletto dal popolo riconoscesse e rispondesse al cenno di saluto dell’incompreso legislatore dell’umanità (come Shelley, Whitman aveva una nobile concezione della sua vocazione). *** Da giovane Whitman era stato molto colpito da una nuova scienza, la frenologia. Si era sottoposto all’esame frenologico standard e ne era uscito con un alto punteggio per l’amatività e l’adesività, e uno mediocre per le capacità linguistiche. Di quei risultati andava talmente fiero da pubblicarli nelle pubblicità di Foglie d’erba. Nel gergo frenologico, l’amatività indica ardore sessuale; l’adesività, sta per affettività, amicizia, cameratismo. Quella distinzione divenne importante per la vita erotica di Whitman, perché dava un nome, e di fatto una rispettabilità, ai suoi sentimenti per gli altri uomini. Dava anche corpo alla sua idea di democrazia: in quanto forma d’amore non confinata alla coppia, l’adesività poteva rappresentare la base fondante di una comunità democratica. La democrazia whitmaniana è adesività enfatizzata, una rete nazionale di amore fraterno, molto simile all’amoroso cameratismo diffuso tra i giovani soldati che andavano in guerra e che Whitman aveva scoperto nel suo cuore quando, in seguito, li avrebbe assistiti. Nella prefazione all’edizione di Foglie d’erba del 1876 scrive: " grazie a questo sviluppo fervido e riconosciuto del Cameratismo, il meraviglioso e sano affetto dell’uomo per l’uomo, latente in tutti i giovani, ... e grazie a ciò che direttamente e indirettamente l’accompagna, che gli Stati Uniti del futuro... saranno più efficacemente saldati insieme, inseriti, temprati, in un’Unione Viva". Per Whitman, adesività non era semplicemente amatività in forma sublimata ma una spinta erotica autonoma. La caratteristica più attraente degli Stati Uniti vagheggiati da Whitman è che non chiedono ai cittadini la sublimazione dell’eros nell’interesse dello stato. In questo la sua differisce da altre utopie del XIX secolo. Whitman non era solo adesivo ma, stando a quello che scrive, anche altamente amativo: "Caccio dal letto lo sposo e resto io con la sposa, / la tengo stretta tutta la notte alle mie cosce e alle mie labbra". Di recente gli studiosi si sono sempre più apertamente interrogati su quale forma fisica assumesse la sua amatività. Negli anni successivi alla guerra Whitman sviluppò affetti importanti per alcuni giovani, tra i quali due in particolare: Peter Doyle, un controllore delle ferrovie di Washington, e Harry Stafford, apprendista tipografo. Il rapporto con Doyle - che era quasi analfabeta e che, secondo Whitman, pensava che Foglie d’erba fosse "una gran massa di frasi insensate e di parole dure, tutte rimescolate, senza senso né significato" - sembra aver causato a Whitman notevole angoscia. In un appunto di diario, in codice, Whitman mette in guardia se stesso: Rinunciare assolutamente e per sempre, fin da questo momento, alla frenetica, fluttuante, inutile e indecorosa continua ricerca di (Doyle) - in cui da tanto tempo (troppo) persevero - così umiliante... Evitare di vederla (sic), o di incontrarla, evitare discussioni e spiegazioni - incontri, qualunque cosa, da questo momento in poi, per sempre. (Nel censurare i suoi scritti, Whitman cancellò meticolosamente i colpevoli pronomi maschili, sostituendoli con quelli femminili). L’affetto per Harry Stafford sembra fosse più tranquillo, Whitman aveva quasi quaranta anni più di Stafford ed era stato accettato dalla famiglia di lui: era ospite pagante nella loro fattoria del New Jersey, dove poteva tranquillamente praticare i suoi rituali mattutini: bagno di fango seguito da un’immersione nella sorgente, il tutto cantando a squarciagola. A leggere in chiave autobiografica le poesie note col titolo di Live Oak, del 1859, si direbbe che ci sia stato un legame importante verso la fine degli anni Cinquanta dell’Ottocento, un affetto che fece capire a Whitman come i suoi sentimenti per gli altri uomini non avrebbero potuto rimanere sempre e solo un fatto privato: "Un atleta si è innamorato di me e io di lui, / Ma per lui c’è in me qualcosa di feroce e di terribile capace di prorompere, / Non oso esprimerlo a parole, nemmeno in questi canti". Così come ci sono giunte nel manoscritto, le dodici poesie di Live Oak raccontano la storia di quel legame. Ma quando si trattò di pubblicarle, Whitman si perse d’animo e le distribuì, disordinatamente, all’interno di una più vasta raccolta, Calamus, che, in linea di massima, celebra l’adesività più dell’amatività. Forse per ragioni strategiche, Whitman voleva che si sapesse delle sue avventure con le donne. Mise perfino in giro voci di figli illegittimi a New Orleans e altrove. Le donne di certo lo trovavano attraente; ed è difficile credere che l’autore di Canto il corpo elettrico ignorasse i piaceri dell’amore eterosessuale: "Notte d’amore dello sposo che dolce e sicura si protrae per l’alba prostrata, / Ondulando lungo il giorno consenziente e arrendevole, / Perduta nella fessura del giorno, che con la tenera sua carne abbraccia". I brani erotici di Foglie d’erba, in particolare quelli narcisisti ed esibizionisti, in cui è facile confondere lo humour con la vanteria turbarono molti amici di Whitman, non ultimo Ralph Waldo Emerson, il più anziano contemporaneo al quale Whitman doveva più che a chiunque altro. Emerson riconobbe il genio di Whitman fin dall’inizio e difese il suo protetto perfino quando quest’ultimo ne usò spudoratamente il nome per promuovere il libro. Ma Whitman avrebbe ignorato il bonario invito di Emerson a smorzare il sesso nell’edizione del 1860. John M. Coetzee