Il Sole 24 Ore 28/08/2005, pag.38 Leo Longanesi, 28 agosto 2005
Longanesi si difende dai suoi fan. Il Sole 24 Ore 28/08/2005. L’uomo a una dimensione. "Due anni fa, pubblicammo un breve libro in cui rintracciando in certe vecchie zie le ultime custodi di un ordine morale perduto, ci chiedevamo: "Ci salveranno le vecchie zie dall’incalzante rovina che ci minaccia?"
Longanesi si difende dai suoi fan. Il Sole 24 Ore 28/08/2005. L’uomo a una dimensione. "Due anni fa, pubblicammo un breve libro in cui rintracciando in certe vecchie zie le ultime custodi di un ordine morale perduto, ci chiedevamo: "Ci salveranno le vecchie zie dall’incalzante rovina che ci minaccia?". Due anni sono passati in fretta, e il comunismo non ha conquistato lo Stato, ma è accaduto qualcosa di peggio, forse di irrimediabile; ed è che quelle zie hanno ceduto, hanno aperto il passo alle nipoti, alla radio, alla TV, al frigidaire, a Marlon Brando, al latte in scatola, al provvisorio, al facile, al futile, al morbido; anch’esse sono cadute nel grande equivoco progressista che ha travolto la borghesia: un equivoco vasto, in cui tutto si amalgama, tutto si confonde, tutto si decompone in quella vecchia, vile, stanca abitudine nazionale che è il conformismo. Questa brutta parola ... è l’ultimo regalo che la Dc ha deposto sotto il camino nelle case borghesi. Si tratta, questa volta, del conformismo cattolico, il più pericoloso di tutti, perché pesa nella famiglia e lega la fede alla viltà, la quiete al timore, la virtù alla finzione, i titoli di rendita ai sacramenti, la villeggiatura alla canonica, la pelliccia di visone alle opere pie, la coesistenza ai giorni festivi, il Natale al Primo Maggio, la Pasqua alla Colomba della Pace" (Non ci salveranno più, "il Borghese", 13 gennaio 1956).