Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  ottobre 04 Martedì calendario

Romero Attilio

• Torino 1948. Ex presidente del Torino (fino al fallimento dell’estate 2005). Ha lavorato per anni all’Ufficio Stampa Fiat finché nel febbraio 2000 non è stato chiamato dal nuovo proprietario del club Cimminelli. «C’è niente di peggio che investire con la propria auto il campione del cuore, quello di cui si tiene il poster in camera? Ad Attilio Romero, ”Tilli” per gli amici è capitato. Già i rimorsi per aver cancellato la vita di un uomo e soprattutto dell’uomo che era l’idolo di un ragazzo di 19 anni, potrebbero bastare come pena del contrappasso, ma a Tilli è successo pure di vivere tutta la vita sotto padrone bianconero. Prima Gianni Agnelli, di cui ha curato le pubbliche relazioni, poi Franco Cimminelli [...] figlio del primario neurologo dell’ospedale mauriziano [...] un incrocio tra il maestro Mazza (quello della tv) e Massimo Moratti, I suoi capelli avrebbero bisogno di una sistemata, ma ormai fanno parte del personaggio [...] L’esordio del tifoso Romero è datato campionato 1958-59, Torino-Bari 2-2. Era l’anno in cui suo cugino Mario Vitelli sponsorizzò la squadra con il marchio Talmone che non poteva andare sulle maglie, ma nella ragione sociale sì. L’esperimento non ebbe successo (il Torino finì in serie B). [...] Il groviglio di passioni ha avuto il momento più drammatico nell’ormai nota faccenda di Gigi Meroni, ”la farfalla granata”, geniale col pallone e nella vita, capace di incredibili ghirigori in campo e sulle tele che dipingeva per diletto. Il 15 ottobre del 1967, alle 21.30, Meroni, mentre attraversava, al buio, corso Re Umberto, col compagno di squadra Fabrizio Poletti, per evitare un auto, fece un balzo all’indietro e finì dritto sul cofano della 124 coupé di Romero, 19 anni. Gli amici lo chiamavano Calimero, proprio come il suo idolo che imitava in tutto, anche nei vestiti beatnik. Incredibile il destino. L’assicurazione risarcì la famiglia, ma il presidente del Torino, Orfeo Pianelli, fece causa a Tilli, chiedendogli di pagare i danni provocati al club dalla scomparsa del campione. Nel 1979 la Cassazione diede ragione a Romero. Ce n’era da disamorare chiunque, ma non un tifoso granata. [...] Nei primi anni ’70, su una di queste auto, inseguì con alcuni amici l’arbitro Lo Bello fino all’aeroporto [...] è nato portavoce: parla in prima persona plurale [...]» (Roberto Perrone, ”Sette” n. 42/2002).